Rapina a mano armata e sequestro di persona, scacco ai finti finanzieri: il blitz

Si sono finti finanzieri e hanno assaltato una villa. Per questo motivo i carabinieri della compagnia di Aversa (Caserta) hanno arrestato tre persone. Sono in corso le indagini per individuare un quarto complice. Secondo quanto ricostruito dai militari, all’alba di sabato 12 settembre scorso, il gruppo ha fatto irruzione in un’abitazione di Teverola (Caserta), portando a segno una rapina con sequestro di persona.

I tre indagati, un 40enne e un 29enne, entrambi di Napoli, e un 49enne di Torre Annunziata, sono accusati anche di aver tentato un’estorsione ai danni delle stesse vittime. L’operazione, condotta dai militari della sezione operativa, ha preso il via poche ore dopo la rapina, grazie alla denuncia delle vittime, due coniugi. La coppia ha riferito di essere stata rapinata da quattro persone presentatisi come militari della guardia di finanza.

I finti militari, muniti di pettorina d’ordinanza e con il volto nascosto da mascherina, avrebbero suonato il campanello di casa intorno alle 6 del mattino. Aperta la porta, uno del gruppo avrebbe spianato una pistola, ordinando al padrone di casa di aprire la cassaforte. Immobilizzata anche la moglie, gli altri hanno messo a soqquadro l’abitazione in cerca di contanti e preziosi. I quattro, dopo avere preso più di un migliaio di euro in contanti, hanno preteso la consegna, entro due giorni, della somma di 100mila euro. In un primo momento sarebbero stati intenzionati a rapire la donna e a scambiarla con il denaro, salvo poi desistere dal sequestro. Immobilizzati i coniugi e intimato loro il silenzio, sono fuggiti.

I carabinieri, dopo aver compiuto una serie di riscontri tecnici, hanno avviato l’attività investigativa con l’obiettivo di identificare gli autori. Il successivo lunedì mattina, all’orario pattuito per la consegna del denaro, i militari dell’Arma hanno organizzato un servizio di appostamento e controllo vicino all’abitazione delle vittime. I militari hanno individuato il gruppo a bordo di una Lancia Y di colore nero, affittata dal commando.

I tre, vistisi scoperti, hanno tentato di far perdere le proprie tracce, ma sono stati bloccati dalle pattuglie e sottoposti a controllo. Da una prima perquisizione del veicolo è stato trovato un cellulare di vecchia generazione con all’interno la sim card utilizzata, come emerso dalle successive verifiche, per contattare il telefono fisso dell’abitazione delle vittime. Le perquisizioni nelle residenze degli indagati hanno consentito di trovare e sequestrare anche due proiettili, uno calibro 7,65 Parabellum e uno 7,65 Gfl, un passamontagna di colore nero, una carta d’identità elettronica falsa e altri due cellulari.

A quel punto sono scattate le manette ai polsi dei tre trasferiti, su disposizione del pubblico ministero di turno della procura della Repubblica di Napoli Nord, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Per tutti e tre il giudice, al termine degli interrogatori di garanzia, ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere.