Nonostante i contagi degli ultimi giorni siano stabili, i ricoveri aumentano, lasciando liberi solo i posti in rianimazione. Al momento sono 327 i malati di coronavirus in ospedale di cui 19 in terapia intensiva ma non intubati. I malati sono molto meno gravi rispetto ai casi dei mesi tra febbraio e aprile e viene assistita soprattutto in reparti ordinari, non necessitando di sale intensive.
I medici sono concordi nel ritenere le forme di Covid-19 che si vedono oggi sono meno drammatiche ma i malati sono più giovani ed è pur vero che i controlli sono maggiori Prima si sottoponeva a tampone solo chi presentava sintomi, oggi con le procedure di screening di massa, possiamo avere un quadro più reale della situazione.
Come riportato da Il Mattino, un terzo dei pazienti sono sottoposti a ventilazione assistita in terapia sub-intensiva per forme d’infezione polmonare interstiziale bilaterale che necessitano di cure più lunghe e impegnative.
Ciononostante il dato saliente è che la fase A, a bassa intensità epidemica, programmata dalla Regione con un’offerta totale di 92 posti letto (49 di degenza ordinaria, 23 di sub intensiva e 20 di rianimazione) è ampiamente sorpassata per le prime due tipologie di malati che hanno quasi esaurito anche la fase B che impegna un totale di 263 posti letto di cui 137 ordinari, 74 di sub intensiva e 52 di rianimazione. L’unico serbatoio ancora realmente capiente è proprio quello delle rianimazioni. Offerta che occorrerà ritarare verso forme di assistenza di sub intensiva che sembra la più richiesta nella attuale situazione epidemiologica.
Per ora la saturazione si avverte soprattutto al Cotugno dove sono occupati tutti e 32 i posti ordinari disponibili, i 16 di sub intensiva e 6 su 8 di Terapia intensiva (di cui 2 intubati e 4 in ventilazione meccanica). Ricordiamo che il Cotugno a differenza della fase acuta dell’epidemia in cui curava solo pazienti Covid, con i suoi 250 posti letto e 24 unità di rianimazione (compresi 8 al Monaldi) è tornato a svolgere funzioni assistenziali diversificate nel campo dell’infettivologia. Per la Asl Napoli 1 centro, al Covid Center dell’Ospedale del Mare (pazienti positivi ma affetti da altre priorità assistenziali chirugiche, ortopediche, ematologiche, oncologiche, nefrologiche e cardiologiche) sono 23 su 24 i posti occupati e ne residuano 6 di sub intensiva e 6 di intensiva da attivare solo se necessario. Al Loreto sono 39 su 40 i pazienti ricoverati restano da attivare 20 posti di sub intensiva e 10 di rianimazione. A Salerno, al Covid center di Scafati, sono 48 i ricoverati su 53 posti disponibili (18 su 19 in malattie infettive, 16 su 16 in sub-intensiva pneumologica di cui 6 ventilati, 12 su 14 in isolamento, 2 su 4 in rianimazione. A Caserta (Maddaloni) i posti occupati sono 53 su 80 di cui 3 in terapia intensiva e 15 in sub intensiva e il resto in regime ordinario. Infine Boscotrecase (Asl Napoli 3 sud) che a fronte dei 38 posti attivati per il Piano A (a bassa intensità) è già passato alla fase B (intermedia) con 50 posti di cui 45 occupati (14 in sub intensiva e 1 in ìintensiva). Vari altri pazienti sono ospitati nei policlinici, al Moscati di Avellino, al san Pio di Benevento, ad Ariano Irpino, in maggioranza in reparti non intensivi.
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