Secondigliano

Covid: gli esperti volevano chiudere il Nord ma il Governo ha imposto il lockdown al Paese

‘A grande richiesta, ecco a voi…’, diremmo se si trattasse di uno show. Invece il riferimento è per i documenti redatti dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nominato dal Governo per la gestione dell’emergenza causata dal coronavirus.

Dopo la richiesta del Parlamento, delle opposizioni e del Copasir, finalmente l’esecutivo e la Protezione Civile, hanno inviato alla Fondazione Einaudi la documentazione che a partire da ieri sera è stata desecretata.

Secondo quanto riportato da La Repubblica, il primo aspetto che è emerso è quello relativo alla disposizione del lockdown: gli esperti avevano chiesto una chiusura graduale con norme più severe per le regioni maggiormente colpite dal covid, in pratica i territori del Nord. Invece, l’esecutivo ha imposto il lockdown all’intero Paese.

Il 7 marzo scorso con un documento riservato inviato al ministro della Salute Roberto Speranza, sull’analisi della situazione epidemiologica, il Comitato tecnico scientificio propone al governo di ‘adottare due livelli di misure di contenimento: uno nei territori in cui si è osservata maggiore diffusione del virus, l’altro sul territorio nazionale’. Nello specifico: misure più rigorose in Lombardia e nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti”‘. Due giorni dopo, però, il presidente del Consiglio Conte con il Dpcm del 9 marzo dà il via al lockdown estendendo le stesse misure a tutto il territorio nazionale senza distinzioni e senza citare a giustificazione del provvedimento alcun atto del Comitato tecnico scientifico.

E’ la novità di maggiore rilievo che emerge dalla lettura dei cinque verbali, per oltre 200 pagine, che sono stati pubblicati sul sito della fondazione Luigi Einaudi, dopo essere stati desecretati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono alcuni dei verbali quelli prodotti dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza del Coronavirus e sono alla base delle decisioni prese dall’Esecutivo con i Dpcm. Documenti che che da giorni le opposizioni, e anche il Copasir, chiedevano di rendere pubblici. Pagine pagine firmate dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile il 3 febbraio scorso. I cinque verbali sono datati 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile 2020. Ma non sono tutte. Mancano, ad esempio, le riunioni dai primi giorni di marzo, quelle della mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, in Val Seriana“.

redazione

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