Una brutta storia di discriminazione è avvenuta in una discoteca di Policastro. Durante una serata una coppia gay è stata allontanata dal buttafuori del locale, per aver espresso il proprio amore con un bacio.
Il bodyguard ha richiamato la coppia non dicendo nulla alle altre coppie presenti nel locale. Un vero e proprio atto di discriminazione che nulla ha a che fare con la pandemia di Coronavirus.
I due giovani avrebbero provato a chiedere spiegazioni e chiarimenti ma dallo staff non è giunta risposta. A quanto raccontato da Michele, uno dei due ragazzi coinvolti: “Siamo andati a raccontare tutto al dj e gli abbiamo chiesto di lanciare un messaggio sul rispetto dell’amore.
La vicenda si è poi conclusa con un messaggio denuncia su facebook da parte dello stesso Michele e le scuse del Sindaco di Policastro Bussentino, oltre ai tanti messaggi di solidarietà sui social per la coppia gay allontanata.
Queste le parole di Michele Ciavarella sulla propria pagina facebook: “Questo post è uno sfogo. Senti di aver fatto tanti passi avanti, ti senti libero ma spesso la realtà viene a darti uno schiaffo. Due giorni fa eravamo a una serata all’aperto a Policastro e un bodyguard ci ha separato mentre ci baciavamo. Nessuno schiaffo. Un corpo che si è intromesso nella nostra intimità, brutalmente. A niente è servito dirgli che siamo congiunti, che viviamo insieme. Dovevamo stare distanti. Mentre decine di altre coppie si abbracciavano indisturbate. Siamo andati a parlare con i responsabili della serata che ci hanno fatto rimbalzare da un nome a un altro. Allora siamo andati a raccontare tutto al dj e gli abbiamo chiesto di lanciare un messaggio sul rispetto dell’amore.
Lui ci ha risposto con un cenno della mano: andatevene. Siamo usciti dal lido, eravamo incazzati, stremati e disgustati a tal punto che abbiamo vomitato entrambi. Ci siamo retti la fronte a vicenda. Poi ci siamo messi a guardare il mare. È arrivata l’alba. E tutto è sembrato più sopportabile. Perché? Forse perché il sole sorge per tutti, anche per noi. Una cosa voglio dire. Mentre tutti urlano che la legge contro l’omobitransfobia è un reato, io dico che questa legge per noi è uno strumento di libertà, di dignità, di difesa contro i milioni di atti quotidiani di coloro che si sentono in diritto di dirci che non possiamo essere chi siamo. Tutto qui. Semplicemente. Buona estate.”
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