Bambino di 11 anni segregato e terrorizzato in casa dai genitori. E’ quanto hanno scoperto i giudici del Tribunale di Tempio, in Sardegna.
Secondo l’accusa i parenti del bambino, avrebbero avuto un atteggiamento di “deprecabile crudeltà nei confronti di un bimbo ritenuto a volte un ostacolo al trascorrere del tempo fuori casa per divertimento”.
Le indagini sono iniziate quando lo scorso 29 giugno 2019, il bambino ha chiamato il 112 da un cellulare senza scheda telefonica per chiedere aiuto ai carabinieri.
I genitori del piccolo e una zia, utilizzavano terribili espedienti per spaventarlo, come la “Voce del diavolo”, una voce artefatta e registrata con il cellulare e trasmessa nella stanza buia dove veniva rinchiuso il piccolo per ore.
Mamma, papà e zia sono stati condannati ad 8 anni per sequestro di persona e maltrattamenti su minore. Nel corso delle indagini sono emerse tutte le torture che il piccolo era costretto a subire nella “villa degli orrori”.
Da quanto è emerso dietro a tali soprusi ci sarebbe il desiderio dei tre adulti di divertirsi senza avere la preoccupazione del bambino, considerato un vero e proprio fastidio. Quindi il piccolo veniva lasciato per ore da solo rinchiuso in una stanza.
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