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Adotta una parete del Pascale, il polo oncologico invita gli artisti a donare un’opera

“Adotta una parete del Pascale”, si chiama così l’iniziativa dell’Istituto dei tumori di Napoli, nata per trasformare i luoghi ospedalieri in spazi d’arte che possano lenire le tensioni dei pazienti e dei loro familiari e infondere uno stato di serenità. 

Si dice bianco come le pareti di un ospedale. Ma un ospedale non deve essere per forza bianco. Un ospedale può essere colorato, come la vita, perché non deve essere sempre e solo inteso come un luogo di sofferenza, ma in cui si cura la sofferenza. Parte da qui, dai colori e dalla generosità di Alessandro Ciambrone, architetto di Castelvolturno e da cinque anni artista per caso e spesso per beneficenza, l’idea del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, di invitare, con un bando internazionale, gli artisti a presentare delle opere d’arte pittoriche da attaccare sulle pareti del più grande polo oncologico del Mezzogiorno.  

Iniziativa che nasce, si diceva, da un atto di generosità. Anzi quattro. 47 anni, architetto, Alessandro Ciambrone ha donato all’Istituto dei tumori di Napoli un mese fa una prima opera di due metri e mezzo per un metro e 30 su una foto di Federica Gioffredi. Dopo quindici giorni ne ha regalata un’altra, un po’ più piccola e questa mattina nella nuova sala d’attesa del Pascale, ha portato colori e pennelli per realizzare due murales, il primo su una parete di circa 4 metri per 3 e un altro in Radioterapia.

I quadri di Ciambrone hanno un solo comune denominatore: il colore come inno alla vita. Secondo il bando le proposte dovranno essere inviate sul sito del Pascale e verranno valutate da una commissione tecnica del concorso e saranno acquisite a titolo gratuito dalla Fondazione Pascale che rilascerà un Certificato di Gratitudine agli Artisti selezionati e esporrà le opere con un’apposita targhetta con l’indicazione del nome dell’artista.

La bellezza e la terapia – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi -, la bellezza nella terapia, la terapia con la bellezza. L’Arte che trasforma lo spazio e sostiene il pensiero. E ci aiuta a sostenere il pensare dei nostri pazienti. Grazie, a tutti quelli che insieme a noi ci credono”.

Luca Morieri

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