“Oggi possiamo dire: 100 anni fa il Signore ha visitato il suo popolo. Ha inviato un uomo, lo ha preparato per fare il vescovo e guidare la Chiesa. Ricordando San Giovanni Paolo II, ricordiamo questo: il Signore ama il suo popolo, il Signore ha visitato il suo popolo, ha inviato un pastore”. Lo ha detto Papa Francesco questa mattina durante la messa nella Basilica di San Pietro, celebrata proprio sulla tomba di Giovanni Paolo II, che oggi avrebbe compiuto 100 anni. “Il Signore ha inviato un pastore”, ha continuato il Pontefice, citando tre caratteristiche di Karol Wojtila: “La preghiera, la vicinanza al popolo e l’amore per la giustizia”.
100 anni fa nasceva Papa Giovanni II
“Giovanni Paolo II – ha detto nell’omelia della messa per il centenario della sua nascita – era un uomo di Dio perche’ pregava e pregava tanto. Ma come mai un uomo che aveva tanto lavoro per guidare la Chiesa pregava tanto? Lui sapeva bene – ha sottolineato – che il primo compito di un vescovo e’ pregare. Non lo ha detto Vaticano II ma San Pietro”.
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“Non era un uomo distaccato dal popolo anzi, andava a trovare il suo popolo e giro’ il mondo intero trovando, cercando il suo popolo, facendosi vicino”, ha detto Francesco precisando che “la vicinanza e’ uno dei tratti di Dio con il suo popolo”, vicinanza che si fa forte in Gesu’. “Un pastore e’ vicino al popolo – ha poi continuato – al contrario non e’ pastore e’ un gerarca, un amministratore, forse buono, ma non e’ pastore”. “Giovanni Paolo II ci ha dato l’esempio di questa vicinanza, ai grandi e ai piccoli, ai vicini e ai lontani. Si faceva vicino”. Wojtyla era un uomo che “amava la giustizia, ma la giustizia piena. Un uomo – ha sottolineato il Papa – che voleva la giustizia sociale, dei popoli”, la giustizia “che caccia via le guerre”, la “giustizia piena.
“Era l’uomo della misericordia, perche’ giustizia e misericordia vanno insieme, non si possono distinguere – ha precisato -. L’una senza l’altra non si trova”. Wojtyla “ha fatto tanto perche’ la gente capisse la Misericordia di Dio, ha portato avanti la devozione a Santa Faustina”. Giovanni Paolo II “aveva sentito che la giustizia di Dio aveva la faccia di misericordia e questo – ha proseguito – e’ un dono che ci ha lasciato: la giustizia misericordia e la misericordia giustizia”. “Preghiamolo oggi – e’ la sua preghiera finale – che dia a tutti noi, soprattutto ai pastori della Chiesa, la grazia della preghiera, la grazia della vicinanza e la grazia della giustizia che e’ misericordia e della misericordia che e’ giustizia”.
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