“La crisi sanitaria è una crisi economica e sociale. Dunque, una questione criminale. Non c’è crisi che non sia una grande opportunità per le mafie”. Così Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, in un’intervista a “la Repubblica”.
Parlando di “momento di grandissima delicatezza”, de Raho spiega che “le mafie nascono come agenzie di servizi, proliferano laddove lo Stato non c’è, arriva in ritardo, manca o fa comunque fatica a fare il proprio mestiere. Hanno un piano chiaro: attaccano disagio sociale e difficoltà economiche per costruire consenso. Questo è il tempo un cui quei disagi e quelle difficoltà stanno esplodendo: le attività commerciali sono chiuse, chi si arrangiava con piccoli lavori a nero non lo può più fare. Le famiglie hanno difficoltà a fare la spesa. Questo, dunque, è il tempo ideale per i mafiosi”.
In Campania, sottolinea de Raho, “abbiamo evidenze che la camorra si stia muovendo per distribuire spesa alimentare alle famiglie in difficoltà. E lo hanno cominciato a fare prima dei buoni spesa del governo. E non perché ci siamo mossi tardi. Ma perché i mafiosi sono per definizione veloci, non hanno burocrazia, hanno grandissima liquidità. E sanno che questo è il momento giusto per investire”.
Secondo de Raho “bisogna anticiparli, intervenendo sul sistema di credito, snellendo le procedure di accesso, rendendo tempi veloci ma non per questo pensando a meno controlli. Lo Stato deve difendere l’impresa sana”.
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