Virus e giustizia, l’avvocato Campora: “Bonafede si dimetta o sarà responsabile di un massacro”

Non è possibile che mentre una gran parte dell’opinione pubblica continua a invocare una soluzione per l’emergenza carceraria, il Ministro Bonafede persevera nel suo silenzioso immobilismo“. A parlare è Marco Campora avvocato del Foro di Napoli e già Segretario della Camera Penale napoletana.

Campora ha pubblicato un post su Facebook dove ha richiamato il Guardasigilli di via Arenula alle proprie responsabilità e offrendo due soluzioni, drastiche ma necessarie: amnistia indulto. Ma facciamo un passo indietro.

L’attuale emergenza causata dal coronavirus sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, sociale ed economico del Paese. L’intero mondo della giustizia non è certo immune al covid19. Né tantomeno lo sono le carceri. Anzi, la disumanità, il sovraffollamento e la scarsa igiene che permangono all’interno dei penitenziari, rendono gli stessi luoghi perfetti per la proliferazione di un virus infettivo.

È passato circa un mese da quando sono scoppiate rivolte in molti penitenziari d’Italia. Circa 30 giorni da quando 13 detenuti hanno perso la vita in circostanze tutte da chiarire. Eppure, nonostante anche paesi – meno liberali e democratici del nostro – come IranMaroccoTunisia Turchia, hanno scarcerato migliaia di detenuti, proprio per evitare che le carceri diventino un focolaio senza fine, nel Belpaese rispetto a questo tema vi è totale indifferenza.

VocediNapoli.it ha chiesto all’avvocato Campora il motivo di così tanta superficialità dimostrata dalla politica italiana: “Il problema è che i partiti continuano ad inseguire consensi elettorali. Un provvedimento che metta in atto delle scarcerazioni rischierebbe di far perdere voti al politico di turno. Da questo punto di vista c’è un esempio recente ed eclatante. Il precedente Governo fece naufragare la condivisibile riforma dell’Ordinamento Penitenziario, evidentemente per mere ragioni elettorali“.

E da allora è stato buio pesto per la giustizia e il sistema penitenziario italiano, con la nascita di due esecutivi (giallo – verde giallo – rosso) più giustizialisti di sempre. Ma qui non è in gioco la sfida tra questi ultimi e i garantisti, qui si tratta di tutelare la salute dei cittadini: “Il tema attuale è infatti ben più ampio. È necessario decongestionare le carceri – ha affermato Camporaper evitare che detenuti e poliziotti, e stiamo parlando di migliaia di persone, rischino di infettarsi. Il perdurare del cronico sovraffollamento, oltre a causare una prevedibile strage all’interno degli istituti penitenziari, potrebbe provocare il precipitoso collasso del sistema sanitario italiano, già martoriato dalla diffusione del virus. Oggi siamo in difficoltà con i ricoveri e i posti letto in terapia intensiva, immaginiamo cosa potrebbe accadere se negli ospedali dovranno essere ricoverati in massa detenuti e agenti della penitenziaria“.

In pratica il Governo rischierebbe, paradossalmente, di macchiarsi di un reato grave, quello di procurata epidemia. “L’esecutivo e la politica stanno dimostrando di sottovalutare il fenomeno della prevedibile diffusione del covid19 nelle carceri – ha dichiarato Campora le sollecitazioni al Ministro Bonafede da parte di autorevoli avvocati, intellettuali e magistrati sono rimaste inascoltate. Il Ministro, a questo punto, ,farebbe bene a dimettersi altrimenti dovrà assumersi la piena responsabilità di quanto inevitabilmente accadrà, di qui a breve, nei penitenziari“.

Abbiamo chiesto all’avvocato Campora quali potrebbero essere le soluzioni: “Sostituire con gli arresti domiciliari le misure cautelari in carcere per i detenuti ai quali siano stati contestati reati non particolarmente allarmanti. Concedere ai detenuti ‘definitivi – che debbano espiare una pena inferiore ai due anni di reclusione – la immediata concessione della detenzione domiciliare. Velocizzare i tempi burocratici e giuridici per la concessione delle misure alternative. Credo siano punti del tutto ragionevoli“.

Si tratterebbe, per la Campania, di un numero cospicuo della popolazione carceraria. La prova che il sistema giustizia in Italia funziona male. Questo è dimostrato dai rimedi proposti da Campora che sono, allo stesso tempo, anche le cause del problema. Se le carceri sono piene di persone in attesa di giudizio e che potrebbero scontare, “inutilmente una pena in ragione dell’elevatissimo numero di assoluzioni anche in presenza di una originaria misura cautelare, vuol dire semplicemente che il sistema giustizia ha bisogno di essere rivisitato“.

Per questo motivo l’avvocato Campora crede che l’attuale periodo storico potrebbe essere ideale affinché si possa sviluppare una riforma organica e strutturale della giustizia. Ma con gli interlocutori la sfida appare impossibile. Tuttavia, garantisce Campora, “la battaglia dell’avvocatura non si fermerà, soprattutto se il Governo deciderà di proseguire sulla strada dei processi a distanza. Già le convalide d’arresto in questa fase emergenziale sono fatte in modalità ‘virtuale’. Tutto ciò che concerne il processo penale deve essere svolto in aula alla presenza di tutte le parti processuali. Su questo l’avvocatura non farà sconti a nessuno“.

redazione

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