Tocilizumab, arriva il ‘si’ dell’Aifa per il farmaco ‘napoletano: giovedì via ai test

Partirà giovedì “un ampio studio di fase II su tocilizumab, saranno coinvolti 330 pazienti, per valutare rapidamente il possibile impatto del farmaco“. Lo ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, al punto stampa in Protezione Civile, in merito al promettente farmaco contro l’artrite reumatoide che avrebbe mostrato benefici in alcuni pazienti di coronavirus.

LA SOMMINISTRAZIONE A NAPOLI –

I successi della Sanità campana arrivano oltreoceano. Nella giornata di venerdì il celebre giornale statunitense, il New York Times, ha parlato della sperimentazione effettuata a Napoli, somministrando il farmaco per l’artrite ai pazienti positivi al Coronavirus.

Le parole del New York Times sulla cura utilizzata a Napoli

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Ha spiegato i risultati positivi ottenuti per curare la polmonite severa, una delle conseguenze più gravi del Coronavirus. “I medici italiani di almeno due ospedali hanno cominciato a curare i casi di Covid-19 con un farmaco normalmente prescritto ai pazienti con malattie infiammatorie croniche autoimmuni, come l’artrite reumatoide“.

Chiaramente ha menzionato il professor Paolo Ascierto, l’uomo del momento, che ha capitanato il team dei medici dell’ospedale Cotugno di Napoli in questo percorso. “Il dott. Paolo Ascierto, direttore della clinica immunologica dell’Istituto Pascale di Napoli, è stato intervistato sabato scorso sulla rete televisiva nazionale, e ha affermato che, su sei pazienti in terapia intensiva a cui è stato somministrato il farmaco, tre hanno mostrato miglioramenti importanti“.

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Il commento del professor Ascierto sull’articolo del New York Times

Insomma la scoperta fatta a Napoli sta facendo il giro del mondo. Lo stesso professor Ascierto ha condiviso sulla sua pagina l’articolo del New York Times con il commento: “La notizia della nostra intuizione è arrivata anche negli Stati Uniti e sul The New York Times si parla di noi! Siamo fieri di essere stati audaci ma anche di aver avuto la fiducia di tutti coloro che ci hanno sostenuto e ci stano sostenendo ancora. C’è ancora tanto da fare, gli ospedali hanno ancora bisogno di tutto il nostro e il vostro supporto. È una guerra, ma ce la faremo!”.

redazione

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