“Se parli ti ammazzo”. Così, tenendola sotto minaccia, un infermiere di Marcianise ma residente a Recale, abusava della figlia minore della compagna. Gli abusi per la ragazzina erano iniziati quando aveva appena 11 anni. Come riporta Ottopagine, oggi è arrivata la condanna a sei anni di reclusione, l’accusa ne aveva chiesti dieci.
L’uomo era stato arrestato un anno e mezzo fa con l’accusa di violenza sessuale continuata e aggravata e anche per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. Era stata proprio la donna a far scattare le indagini denunciando l’atroce situazione familiare. Per l’accusa l’uomo approfittava delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della ragazzina per poterne abusare. Le violenze avvenivano di giorno e di notte minacciando ripetutamente di ucciderla se avesse rivelato l’accaduto.
Pare, inoltre, che l’infermiere abbia abusato anche della sorella della ragazzina. Al momento, però, a sostegno di tale fatto non ci sarebbero elementi.
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