Scampia

Rischio processo per i carabinieri che hanno legato e bendato l’assassino di Mario Cerciello Rega

Rischio processo per due carabinieri accusati, a seconda delle posizioni, di avere bendato Chistian Gabriel Natale Hjorth, mentre era in stato di fermo in una caserma di via in Selci per la vicenda di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nel luglio scorso, e scattato una foto poi diffusa.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di due militari dell’Arma in servizio all’epoca dei fatti in via in Selci. In particolare i pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Michele Prestipino e dall’aggiunto Nunzia D’Elia, contestano al carabiniere Fabio Manganaro l’accusa di misura di rigore non consentita dalla legge per avere bendato il giovane californiano, mentre al collega Silvio Pellegrini il reato abuso d’ufficio e pubblicazione di immagine di persona privata della libertà per avere scattato la foto, poi diffusa.

L’immagine di Gabriel Christian Hjort, bendato e con il capo chino in una stanza della caserma di via in Selci, venne diffusa “su almeno due chat Whatsapp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondigliano’ con 18 partecipanti, dalla quale veniva poi ulteriormente diffusa da terzi ad altri soggetti e chat” arrecando al giovane statunitense ‘un danno ingiusto’“. E’ quanto scrivono i pm di Roma nell’atto di chiusura delle indagini nei confronti del carabiniere Silvio Pellegrini. L’indagato avrebbe anche fornito “specifiche indicazioni sui primi risultati investigativi ottenuti (circa ad esempio il fatto che i ragazzi erano in cerca di cocaina) violando quindi i doveri inerenti alle funzioni o al servizio o comunque abusando delle sua qualità, rivelava a terzi notizie che dovevano rimanere segrete (tale essendo quella relativa alla individuazione di sospettati nel corso delle indagini di polizia giudiziaria) e comunque agevolava la conoscenza“.

E, come riportato dall’Ansa, rischia di finire sotto processo l’ex comandante dei carabinieri della stazione di Roma-piazza Farnese, Sandro Ottaviani, perché attestò falsamente che la notte dell’omicidio del vicebrigadiere, il collega di pattuglia Andrea Varriale gli aveva consegnato la pistola di ordinanza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. La Procura ha chiuso questo filone di indagine, contestando al lugotenente il reato di falso.

Fabiana Coppola

Articoli recenti

Napoli, padre di 5 figli ha un incidente sul lavoro: “Si trova in coma, in preda alla disperazione”

Drammatica la storia di un uomo vittima di un incidente sul lavoro a Napoli. Il…

12 minuti fa

Aggressioni a un infermiera:”Trascinata per i capelli per diversi metri”

Ancora un'aggressione ai danni di operatori sanitari in un ospedale napoletano. La denuncia ancora una…

26 minuti fa

Balneari, l’allarme di Ferrandino: “Il governo non decide e brucia le speranze di famiglie e imprenditori del Sud”

"Mentre l'Europa continua a bacchettare l'Italia sul tema balneari, il governo ha deciso di non…

40 minuti fa

Denise Pipitone, la mamma: “Ci hanno segnalato una ragazza straordinariamente simile a lei”

Mara Venier ha intervistato Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, la bambina di 4…

2 ore fa

Forte scossa di terremoto a Napoli di 2.9: trema tutto, residenti svegliati in piena notte

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 2.9 è stata registrata questa notte alle 3:30…

3 ore fa

Giro d’Italia: lacrime e commozione quando i ciclisti di fermano per l’omaggio a Sara Romano

Momento di commozione a Napoli quando i ciclisti del Giro d'Italia 2024, del Giro-E Enel,…

14 ore fa
Sponsorizzato