Chiedevano il pizzo in occasione dei lavori per le recenti Universiadi in favore “degli amici di Barra”. Nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 7 ottobre scorso dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di due persone, Salvatore Belpasso, 42 anni, e Antonio Assante, 49, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e, in concorso, di violenza privata, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’attività d’indagine è partita dopo la denuncia presentata nel mese di maggio dal procuratore di una società appaltatrice dei lavori di ristrutturazione, da eseguire in occasione delle Universiadi di Napoli 2019, del complesso sportivo Palavesuvio di Ponticelli, il quale ha riferito che presso il cantiere della società si erano presentati due soggetti che mediante minacce avevano intimato agli operai di sospendere i lavori al fine di costringere la ditta a corrispondere una somma di danaro non quantificata.
Le indagini coordinate dalla DDA di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile – sezione Criminalità Organizzata -hanno permesso di individuare in Assante e Belpasso gli autori dell’episodio in questione ai quali è stato contestato il reato di violenza privata, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi della loro appartenenza al clan Aprea-De Luca Bossa-Minichini, operante nei quartieri di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli e di avere agito al fine di favorire l’organizzazione camorristica.
Le attività investigative, inoltre, hanno consentito di acquisire univoci e concordanti elementi di responsabilità a carico di Belpasso in ordine ad un tentativo di estorsione ai danni di due società consorziate appaltatrici dei lavori di rifacimento delle coperture e di rimozione dell’amianto sul cantiere “Eav” (ex circumvesuviana) di Ponticelli, denunciato in data 8 maggio dagli amministratori delle citate società.
Con riferimento a tale episodio le indagini hanno consentito di accertare che l’uomo, in data 6 e 7 maggio 2019, si era presentato presso un cantiere delle due società nel quartiere Ponticelli ed aveva intimato al capocantiere di riferire ai responsabili della ditta di presentarsi “agli amici di Barra”. Belpasso dovrà rispondere anche di quest’altra tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
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