Scampia

Il figlio è malato, l’appello disperato della madre: “Abbiamo lasciato tutto per lui”

Un’odissea iniziata un anno fa, quando il piccolo Francesco ha iniziato ad avere forti dolori alle ossa con l’aggiunta di febbre. A quel punto i genitori si sono impauriti ed hanno iniziato a fare i normali accertamenti medici.

Così, come riportato da La Repubblica, a Napoli hanno diagnosticato al bambino un tumore maligno molto aggressivo. La triste scoperta ha sconvolto la mamma e il papà. La prima, disoccupata (prima impiegata in una farmacia), insieme al marito (costretto anche lui a lasciare temporaneamente il lavoro) ha deciso di seguire le cure del bimbo a Genova.

Ma le cose si sono complicate. Il piccolo Francesco ha iniziato ad essere colpito da una paralisi che gli a bloccato una gamba e parte della schiena. Per questo è stato necessario eseguire un intervento chirurgico e un primo ciclo di chemioterapia con l’aggiunta di radioterapie e immunoterapie.

Il piccolo è in gravi condizioni e le cure sono costose. Inoltre i genitori potrebbero essere costretti a trasferirsi all’estero. Per aiutarli è possibile dare il proprio contributo sulla piattaforma www.gofundme.com/f/forza-chicco.

È stata anche organizzata una serata di beneficenza per Francesco. Si terrà nella piazza principale di Vallo Scano, domenica 22 settembre alle ore 20. “Ringrazio tutti i cilentani e non le istituzioni dei comuni vicini, che si stanno mobilitando per sostenere la nostra battaglia“, ha detto la mamma del bimbo.

L’APPELLO DI UNA MADRE PER IL FIGLIO MALATO –

Sono la mamma di un bambino meraviglioso e pieno di vita di 4 anni, abitiamo in un piccolo paese della provincia di Salerno. Ho dovuto abbandonare il mio lavoro per seguire le cure di mio figlio a Genova. In quel momento la mia vita è cambiata inutile raccontare il dolore e le sofferenze. Nessuno può capire, se non vive queste situazioni. Eravamo arrivati quasi a fine percorso, quasi vincitori, quando un dolore forte al braccio ha ricambiato le nostre vite. Ora possiamo sperare solo nelle cure sperimentali. Chiedo aiuto per garantire al mio piccolo una possibilità di cura. Adesso ci siamo trasferiti all’ospedale di Genova, con me c’è anche il papà che ha dovuto sospendere il suo lavoro. Nel caso fosse necessario, potrebbe essere possibile proseguire le cure solo all’estero. Sto valutando se in America o in Spagna, le cifre sono altissime. E anche se le lacrime continuano a scendere sul mio viso ma lui è la mia forza, la mia ragione di vita

redazione

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