Un “ristorante solidale” per ridurre lo spreco alimentare e aiutare chi ne ha più bisogno: è il progetto sviluppato da Just Eat in collaborazione con la Caritas diocesana di Napoli e la Ponyu, e patrocinato dall’assessorato alle Politiche sociali di Napoli. “Ristorante solidale è un progetto inserito nell’ambito della legge gadda e nato nel 2017 – ha spiegato Daniele Contini, country manager per Just Eat Italia – Napoli è la quarta città dove arriviamo, e crediamo molto nella sensibilizzazione contro lo spreco alimentare”.
Lo scopo del progetto è duplice: combattere lo spreco del cibo sensibilizzando sull’argomento, e allo stesso tempo aiutare le famiglie bisognose. I ristoranti partner infatti preparano pasti caldi con le eccedenze di cibo, piatti che poi sono consegnati a domicilio. “Abbiamo 11.000 Ristoranti in italia – ha affermato Contini – L’iniziativa ha avuto Milano come città pilota, poi Roma e Torino e ora Napoli. In due anni e mezzo per ora abbiamo servito circa cinquemila pasti”.
“Per noi è una grande opportunità, sia di solidarietà che di consapevolezza rispetto alla lotta allo spreco alimentare – sono le parole dell’Assessore alle politiche sociali Roberta Gaeta, – il pregio è la diffusione del concetto di uguaglianza in modo nuovo, raggiungendo le persone con il food delivery”.
In realtà l’iniziativa non ha mancato di suscitare proteste da parte dei riders, cioè coloro che lavorano per Just Eat consegnando i pasti a domicilio e spesso pagati pochi euro l’ora. Sull’argomento Gaeta ha affermato che “i tavoli sono diversi e possono portarsi forza l’uno con l’altro: io posso lavorare qui con Just Eat alla lotta allo spreco alimentare mentre altri assessori in parallelo si fanno carico delle esigenze dei lavoratori”.
Il ‘ristorante solidale’ sarà aperto a Napoli in tre sedi, almeno per adesso: si tratta di San Gennaro al Vomero, Santa Maria Apparente in corso Vittorio Emanuele e San Francesco e Santa Chiara a piazza del Gesù, e i pasti saranno consegnati tra le 11.30 e le 12.30.
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