Poche parole, nessun proclamo, solo tanto impegno e un dettaglio non da poco: bisogna lavorare sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini, non affidarsi a meri, freddi, numeri (che indicano un calo dei reati, così come spesso sbandierato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini).
E’ la sintesi della conferenza stampa di presentazione del nuovo Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, che torna in città a distanza di 22 anni dalla prima esperienza a capo della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile. Nato a Messina 52 anni e figlio di Boris Giuliano, il capo della Squadra Mobile di Palermo ucciso nel 1979 da Cosa Nostra, il nuovo capo della polizia partenopea ha declinato con eleganza qualsiasi domanda relativa alla sua vicenda personale (“E’ un argomento sul quale non mi intrattengo”).
Poche parole anche durante il cerimoniale andato in scena in mattinata in Questura, quando Giuliano ha incontrato i suoi nuovi uomini. Un saluto veloce ai dirigenti superiori e ai primi dirigenti e un unico messaggio: “Andiamo a lavorare“.
Così come non si è sbilanciato su i temi più scottanti della città. Poche parole ma mirate, come quando, rispetto al recente passato, ha ridimensionato i dati relativi al numero dei reati in calo rispetto alle stagioni precedenti. Per Giuliano “la forbice tra numero di reati e sicurezza percepita da parte dei cittadini è una cosa di cui dobbiamo farci carico, non dobbiamo solo rispondere che i reati sono diminuiti. Intendiamo farci carico – ha spiegato – di tutti gli aspetti che la gente ci indica come sensibili”.
Il neo questore ha ribadito che continuerà a collaborare con le altre “squadre” delle forze dell’ordine sottolineando che a Napoli la “maggioranza della popolazione è composta da persone perbene”.
LA CARRIERA – Da giovane funzionario viene assegnato all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Milano, dove ha prestato servizio dal 1990 al 1992. Successivamente ha ricoperto il ruolo di funzionario addetto al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Dal 1997 diviene responsabile della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di Napoli. Dal 1999 al 2016 dirige la Squadra Mobile di Padova e quindi quella di Venezia e di Milano. E’ Questore di Lucca dal 2016 al 2017, per poi diventare Direttore del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.
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