Scampia

Santobono, centinaia di persone per pregare insieme per Noemi

Sono migliaia le persone che stanno partecipando in questi minuti alla fiaccolata di preghiera per la piccola Noemi all’esterno dell’ospedale Santobono di Napoli.

Un vero e proprio fiume di persone che giorno dopo giorno aspetta notizie della piccola. Una città col fiato sospeso che non vede l’ora che Noemi torni a fare quello che deve fare una bambina di 4 anni: giocare con gli amici e non lottare tra la vita e la morte in un letto di ospedale.

Un nuovo bollettino medico sulle condizioni della piccola Noemi, la bimba di 4 anni ferita da un proiettile durante un agguato avvenuto il 3 maggio in piazza Nazionale a Napoli, è stato diramato alle 13 dall’azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon.

Ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Santobono, Noemi “è stata sottoposta a ulteriori esami clinico-strumentali che hanno mostrato un lieve graduale miglioramento della funzione respiratoria. Il nuovo quadro clinico – si legge nel bollettino delle ore 11 del 9 maggio –  ha reso possibile la riduzione dell’apporto di ossigeno mediante ventilazione. Continua la sedazione profonda e il monitoraggio continuo di tutti i parametri. La prognosi permane riservata”.

Filtra dunque leggero ottimismo così come confermato da Massimino Cardone, direttore della struttura complessa di Rianimazione: “Ha superato bene questa fase, stiamo andando avanti”. Queste le sue parole rilasciate in mattinata nel corso della trasmissione la Radiazza, condotta da Gianni Simioli su Radio Marte, il dirigente medico fa il punto della situazione dopo il leggero ottimismo diffuso dai media: “Il polmone sinistro è sempre compromesso, il problema non sono tanto i coaguli quanto il trauma che ha avuto, che non è da poco”.

“Con i genitori ci parlo di continuo – spiega Cardone -, li ho visti poco fa. Sono abbastanza sereni. Gli stiamo vicini, loro hanno massima fiducia in noi, si sono affidati molto e questo è importante”. Sempre costante anche il supporto degli psicologi dell’ospedale pediatrico napoletano. Sulla possibilità di tornare a respirare autonomamente il direttore della Rianimazione è chiaro: “Dobbiamo fare le cose piano piano, non in modo affrettato. Non penso possa tornare a farlo nel giro di poche ore però pensiamo positivo”.

Davide Nunziante

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