Omicidio in diretta, così è stato ammazzato Giuseppe Orlando: killer distratto dopo l’agguato sbaglia direzione

Hanno aspettato che chiudesse il bar che gestiva per poi entrare in azione una volta che la vittima era a bordo della sua auto per tornare a casa. Sono gli ultimi istanti di vita di Giuseppe Orlando, 61enne ucciso ad Afragola venerdì 29 marzo. Era il titolare del bar Vittoria e potrebbe essere finito nel mirino della camorra per aver denunciato, nel giugno del 2017, le richieste di pizzo avanzate dal clan della “167 di Arzano”, costola sempre più potente degli Amato-Pagano.

L’AGGUATO – I sicari erano a bordo di una Fiat Panda di colore bianco. Hanno provato a impedire a Orlando di immettersi sulla carreggiata principale. Uno di loro è sceso dalla vettura e ha iniziato a sparare. Nonostante i proiettili, la vittima ha tentato una disperata fuga, sterzando prima a destra e poi subito a sinistra ma andando a impattare contro un’altra auto parcheggiata. Nel frattempo il killer, con il volto non travisato, lo ha avvicinato continuando a sparare prima di ritornare verso l’auto dei “colleghi”.

KILLER DISTRATTO – Quest’ultimi hanno tentato di investire una persone, probabilmente un dipendente del bar stando all’abbigliamento che indossava, che stava attraversando la strada probabilmente per intervenire in soccorso di Orlando. Poi hanno aspettato il sicario (che a piedi era fuggito in direzione opposta alla Fiat Panda Bianca) prima di allontanarsi rapidamente.

Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco, Orlando è morto poco dopo. Saranno ora le telecamere di videosorveglianza acquisite dalla Squadra Mobile di Napoli, diretta dal primo dirigente Luigi Rinella, a far luce sui killer entrati in azione.

LE INDAGINI E I LEGAMI DELLA VITTIMA – Orlando aveva precedenti per estorsione, contrabbando di sigarette, resistenza e minacce a pubblico ufficiale ed era il cognato di Francesco Favella, capozona del clan Moccia. Nonostante la parentela “pesante” era legato a una inchiesta di camorra che mesi fa ha portato all’arresto di sette affiliati della “167 di Arzano“, ritenuti dagli investigatori legati agli scissionisti degli “Amato-Pagano”, che avrebbero chiesto il pizzo proprio all’uomo che, dopo aver pagato per qualche anno, ha deciso di denunciare contribuendo al loro arresto.  Orlando, insieme al fratello, gestiva un garage ad Arzano. Un precedente che potrebbe indirizzare gli inquirenti verso l’ipotesi investigativa della vendetta del gruppo emergente di Arzano, capeggiato dal latitante Giuseppe Monfregolo detto “Peppe ‘o guallaruso”.

IL VIDEO DELL’OMICIDIO

redazione

Articoli recenti

Agguato a Napoli: quattro colpiti in una sparatoria a Capodimonte

Momenti di paura a Napoli, nel quartiere Capodimonte. Come riporta il Mattino ci sarebbe stato…

5 ore fa

E’ morta a 108 anni la nonnina più anziana della Campania

Una notizia triste per tutti coloro che la conoscevano. Oggi è morta Laurina, la donna…

7 ore fa

Stash dei the Kolors racconta il dramma: “Scusate l’assenza, sto facendo denuncia ora”

Stash, il cantante dei The Kolors, ha parlato di un suo recente dramma. L'artista si…

14 ore fa

Incidente sul lavoro nel Napoletano: Mimmo precipita e muore, lascia un bimbo di 10 anni

Tragedia lo scorso pomeriggio nell’Area di Sviluppo Industriale di Aversa Nord, nel territorio di Carinaro.…

15 ore fa

Refezione scolastica, ispezione al centro cottura: 80 kg di cibo sequestrati

Sono ben 80 kg di cibo sequestrati in seguito all'ispezione dei carabinieri in un centro…

15 ore fa

Tragedia a Napoli, bimbo mangia pizzetta e muore soffocato: Santo aveva solo 11 anni

E' morto al Santobono di Napoli Santo Virgi, un bambino di 11 anni, soffocato per…

15 ore fa
Sponsorizzato