Sfruttarono il periodo di congedo dall’Arma per realizzare una rapina in un supermercato di Ottaviano (Napoli) finendo, al termine di un rocambolesco inseguimento, con l’uccidere uno dei titolari, ferendo inoltre altre persone.
Quattro anni dopo, la Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha confermato l’ergastolo, già emesso in primo grado, per Claudio Vitale e Jacomo Nicchetto, i due oramai ex carabinieri, in servizio all’epoca a Mestre in Veneto, protagonisti di quel pomeriggio drammatico iniziato con la rapina al supermercato Eté (bottino 1300 euro) e terminato con l’inseguimento sulla Statale 268 che vide i militari dell’Arma esplodere più colpi d’arma da fuoco contro Salvatore Prisco, 28enne titolare dell’attività commerciale, e altre persone, tra cui i dipendenti, che accorsero in suoi aiuto. Prisco, raggiunto da più proiettili all’addome, morì all’ospedale di Sarno.
Subito dopo l’omicidio sia Vitale che Nicchetto negarono un coinvolgimento nella rapina e spiegarono che loro stessi temevano di essere stati vittima di un’aggressione a scopo di rapina. Vitale, originario di Cercola, chiese in passato il trasferimento da Mestre alla Campania, per avvicinarsi casa. Trasferimento che gli venne negato per una parentela scomoda.
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