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Il Turtle Center apre al pubblico, boom di prenotazioni: è già sold-out fino a giugno

A due anni dalla sua inaugurazione il Centro Ricerche Tartarughe Marine a Portici (provincia di Napoli) ha finalmente aperto al pubblico. Con trentamila prenotazioni non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa, il Turtle Center è già sold-out fino a giugno.

“La prima prenotazione è stata di una scuola di Brescia, ne abbiamo anche dalla Germania ed è stata subito una valanga, ce lo aspettavamo ma ci hanno sommerso di richieste”, spiega con orgoglio Vincenzo Saggiomo, direttore della Fondazione Dohrn.

“Chi entra qui entra nel magico mondo delle tartarughe – racconta Sandra Hochscheid, biologa marina e direttrice del centroLe tartarughe sono animali dolcissimi e testardi, silenziosi e fortissimi. E soprattutto sono ambasciatori di speranza, per i nostri mari. Noi speriamo di coinvolgere i bambini, le scuole, gli insegnanti e i genitori… per formare nuove generazioni di uomini e donne consapevoli, che rispettino il mare”.

La visita, effettuabile solo tramite prenotazione, comincerà con sei acquari allestiti nella sala d’ingresso, sormontata da modelli in dimensioni reali dei grandi vertebrati marini. Le guide del centro spiegheranno ai visitatori cosa si intende per biodiversità, cosa sono le specie non indigene, quali sono le specie marine sfruttate a scopo commerciale e come i rifiuti danneggiano l’ambiente costiero e marino. Per i bimbi ci sarà anche un’area interattiva con un touch screen con giochi, schede e la possibilità di seguire le ex pazienti del centro già liberate, grazie al GPS satellitare che serve a tracciarne gli spostamenti.

Successivamente si potrà accedere alle vasche che ospitano le tartarughe marine pronte ad essere rimesse in libertà dopo la riabilitazione, mentre gli esemplari in condizioni gravi saranno curate in un’ala protetta del centro, dotata anche di sala chirurgica e radiologica.

Fra le sette tartarughe attualmente in cura nel centro c’è Ottavia, trovata moribonda due anni fa sul porticciolo di Torchiarolo, nel Brindisino: è finita contro un’elica di un motoscafo, che le ha tranciato una pinna e danneggiato il midollo spinale. Ma c’è anche Carmencita, proveniente dallo Zoomarine di Roma, che è stata operata per un amo incagliato nell’esofago, e che si è ripresa benissimo.

“Ogni anno salviamo circa 50 tartarughe e ne recuperiamo almeno 70 morte– spiega Hochscheid -I problemi maggiori sono lenze, ami e l’inquinamento. Nello stomaco delle tartarughe troviamo l’impensabile: preservativi, clisteri, cordoni delle reti”. Proprio a pochi giorni fa risale infatti la notizia del ritrovamento a Marina di Camerota di una carcassa di Caretta Caretta che aveva ingerito alcuni dischetti di plastica di un depuratore per piscine.

L’apertura del Centro al pubblico è avvenuta grazie agli sforzi della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e della Fondazione Dohrn e con il contributo del Comune di Portici. “L’ingresso per tutte le scuole di Portici e i bambini sotto i 12 anni del nostro comune sarà gratuito”, annuncia il sindaco, Vincenzo Cuomo. “Oggi la spiaggia è balneabile, accessibile per i disabili e grazie all’accordo con la stazione zoologica, abbiamo un parco giochi per i bambini e l’obiettivo è di trasformarlo in un parco a tema sul mare”.

Come spiega il presidente della Stazione Zoologica Roberto Danovaro, l’apertura del Centro è solo parte di un progetto più grande, che comprende “la riapertura dell’aquario storico in Villa Comunale entro la fine dell’anno, la realizzazione del museo del mare nell’ex circolo della stampa e l’apertura a Bagnoli di una Marine farm and factory, con i 13 milioni di finanziamenti europei che già abbiamo”. Una sorta di “polo marino” che nasce nel Turtle Center di Portici e si espande all’acquario di Napoli e a Bagnoli, che ospita il centro per il ripopolamento dei mari (che si occupa anche di fornire alle industrie mediche e cosmetiche materie prime come alghe e microrganismi).

Un ambizioso progetto di divulgazione, quindi, che ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione -e in particolare i più piccoli- sull’importanza di proteggere l’ecosistema marino e i suoi abitanti.

Elisabetta Fasanaro

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