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Debito di 350mila euro, clan Mazzarella sequestra parente del pusher – I NOMI

Affiliati al clan Mazzarella sequestrano un innocente per recuperare un debito di droga, pari a 350mila euro, che aveva contratto il cognato. Così hanno aspettato che la vittima, residente a Capua, tornasse a casa per entrare in azione, sequestrarla e condurla a Napoli.

Le indagini lampo dei carabinieri, hanno portato alla risoluzione del caso nel giro di 24 ore. Il 7 febbraio scorso i militari del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di due indagati ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso.

Il giorno precedente Salvatore Bonavolta, 33 anni, e Alberto Sassolino, 36 anni, allo scopo di recuperare una somma di denaro, pari a circa 350 mila euro, unitamente ad altre persone in corso di identificazione, hanno sequestrato un parente del debitore. In particolare, i responsabili, dopo aver individuato nei giorni precedenti la vittima del sequestro nel comune di Capua (Caserta), l’avrebbero attesa presso la sua abitazione, caricandola con la forza su un’autovettura e conducendola a Napoli.

Le indagini, avviate repentinamente e dirette fin dai primi momenti dalla Procura della Repubblica partenopea, anche di natura tecnica e scientifica, hanno consentito di risalire, in tempi rapidissimi, all’identità dei due soggetti coinvolti e alla loro localizzazione, e di sottoporli a fermo alle prime luci dell’alba del 7 febbraio, con la contestuale liberazione della vittima che è stata rilasciata incolume presso la stazione ferroviaria di Napoli Piazza Garibaldi. I soggetti arrestati sono da ricondurre all’organizzazione camorristica del clan dei “Mazzarella”, operante su Napoli e comuni limitrofi.

Il Comando Provinciale, nel frattempo, aveva predisposto ed organizzato l’intervento dei G.I.S. (Gruppo di Intervento Speciale) dell’Arma dei Carabinieri. I due fermati sono stati condotti presso il carcere di Napoli Secondigliano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’udienza di convalida all’esito della quale il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia in carcere.

redazione

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