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Aria al posto della benzina, la tecnica dei distributori per truffare i napoletani

Vendevano l’aria al posto della benzina la cui erogazione veniva bloccata con un telecomando che accelerava, invece, il conteggio dei litri erogati. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Napoli in due distributori, distanti poco più di cento metri, lungo via Marina, non molto distante dalla Facoltà di Giurisprudenza della Federico II.

Le indagini dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria, volte a tutelare i consumatori dalle frodi nel settore del rifornimento di carburante per autovetture, hanno messo in atto mirati controlli presso alcuni distributori stradali in una delle maggiori arterie di circolazione del centro di Napoli. I servizi di appostamento eseguiti dai militari hanno consentito di rilevare che alcuni operatori del settore utilizzavano modalità di rifornimento a dir poco sleali.

Il benzinaio ogni volta che estraeva la pistola erogatrice riponeva, in modo pressoché sistematico, una mano in tasca sino alla fine del rifornimento, facendo presupporre la presenza di meccanismi a radio-frequenza che potessero interferire con la corretta erogazione del carburante. Le fiamme gialle hanno rilevato che, in concomitanza con tale azione, il conteggio dei litri erogati subiva “un’anomala e inspiegabile” accelerazione.

Gli interventi, attuati in concomitanza presso diversi soggetti e con molteplici pattuglie impiegate sul territorio, ha disvelato, di fatto, innovativi meccanismi fraudolenti. In buona sostanza, su di una colonnina di distribuzione è stato rinvenuto, ben occultato, un particolare apparato radio, attivato dall’operatore del distributore per il tramite di un telecomando (poi rinvenuto dai militari mentre il benzinaio truffaldino, resosi conto del loro arrivo, cercava di disfarsene), che bloccava l’erogazione del carburante ma non anche il totalizzatore del prezzo che, al contrario, scorreva a gran velocità.

Su un’altra colonnina è stata rinvenuta una minuscola leva, posizionata in un tombino sotterraneo “occulto” che faceva “girare a vuoto”, senza soluzione di continuità, il totalizzatore del prezzo sin dal momento in cui la pistola erogatrice veniva estratta dalla colonnina facendo pagare all’ignaro cliente l’aria al prezzo del carburante.

Il prosieguo delle attività di controllo, eseguite nei confronti di altro distributore, ha permesso, di individuare altro meccanismo fraudolento consistente nell’utilizzo di “piombi amovibili” ai misuratori del carburante, utilizzati dai gestori per rimuovere i sigilli senza alcuna autorizzazione al fine di manipolare a piacimento i totalizzatori del prodotto. In tal modo era possibile “scalare” il contatore dei litri sulla colonnina senza far transitare in contabilità i corrispondenti quantitativi di carburante venduto.

redazione

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