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Alex torna a casa: il trapianto delle cellule del papà è andato bene

Finalmente Alessandro Maria Montresor, per tutti Alex, può tornare a casa. Il bambino di 20 mesi, affetto da una rarissima malattia genetica, sta meglio. L’intervento di trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore a cui è stato sottoposto è riuscito.

Secondo quanto comunicato dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, le cellule del padre del piccolo Alex sono state manipolate e hanno attecchito bene a distanza di un mese dal trapianto. Il percorso si è concluso positivamente, il bambino è in buona salute e nelle prossime ore lascerà l’ospedale per tornare a casa.

Il piccolo, affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH), è stato trasferito a fine novembre presso l’ospedale romano dall’Ospedale Grat Ormond Street di Londa ed è stato sottoposto il 20 dicembre scorso  al trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore. Nell’arco delle 4 settimane successive al trapianto “non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né – precisano i medici – sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo”.

Il farmaco salva-vita che aveva permesso al piccolo di continuare a vivere fino all’intervento è stato sospeso la scorsa settimana dai medici. “Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto“, ha commentato Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica. “Nelle prossime settimane andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne. I rischi ai quali i pazienti di questo tipo possono andare incontro dopo la dimissione sono principalmente legati allo sviluppo di complicanze infettive. Per questa ragione il bambino verrà strettamente controllato con periodiche visite presso il nostro reparto di DH; doverosamente premessa questa nota di cautela, non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa“.

Migliaia di persoene in Italia si erano mobilitate per la ricerca di un donatore di midollo osseo compatibile. Finalmente adesso il piccolo potrà tornare a casa in Ignhilterra infatti i genitori di Alex vinono e lavorano a Londra anche se sono italiani ( il padre veneto e la mmma napoletana).

redazione

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