Vincenzo Ruggiero, la mamma rivive nel suo mondo: “Vado in discoteca, sono un riferimento per la loro libertà”

E’ diventata un punto di riferimento degli amici del figlio, tragicamente ucciso ad Aversa nel luglio del 2017 per ragioni passionali. Maria Esposito, madre di Vincenzo Ruggiero, l’attivista gay scomparso prematuramente a 25 anni, è una delle promotrici di Omovies Film Festival 2018, kermesse internazionale di cinema omosessuale, transgender e questioning promosso dall’Associazione i Ken Onlus, in programma a Napoli dal 10 al 16 dicembre.

“Maria oggi viene percepita da tanti ragazzi della comunità Lgbt, come la mamma di tutti. A noi serve questo, creare una famiglia, un sistema in cui le persone possano identificarsi e lasciarsi aiutate per qualsiasi tipo di problematica”. Con queste parole di Carlo Cremona, direttore artistico del festival, tiene a sottolineare la grande forza di una donna che dopo la drammatica scomparsa del figlio è diventata un punto di riferimento per l’intera comunità.

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Maria è stata innanzitutto protagonista di una lunga battaglia mediatica per dare dignità alla morte del figlio. “Leggevo titoli di giornali assurdi, superficiali. Titoli come “E’ morto un ragazzo gay”, cose che davvero non rendevano giustizia a mio figlio. Lo si ricordava perché era gay e non perché aveva subito quello strazio. Lui aveva solo 25 anni ma già era indipendente come tanti ragazzi della sua età. Lavorava, viveva da solo, sognava un futuro da attore”.

Proprio il cinema era la grande passione di Vincenzo: “Era il suo obiettivo – spiega la madre -. Da grande voleva fare l’attore, aveva grandi ambizioni”.

Oggi Maria spesso frequenta i locali dove Vincenzo trascorreva le serate in compagnia di amici. “Qualche volta vado in discoteca e, anche se non amo ballare, parlo tanto con gli amici di mio figlio e con le altre persone della comunità. Le ascolto, provo a consigliarle, aiutarle. È bello che io sia punto riferimento per la loro libertà”.