Napoli sotterranea, guida turistica violentata dal presidente: parte il processo, Comune parte civile

Si è svolta oggi, nel Palazzo di Giustizia di Napoli, la prima udienza del processo che vede imputato per presunti abusi sessuali Vincenzo Albertini, presidente del sito turistico “Napoli Sotterranea“, nei confronti di Grazia Gagliardi, che lavorava come guida nella struttura presente in via dei Tribunali.

Il collegio A della quinta sezione ha accolto la costituzione di parte civile del Comune di Napoli, rappresentato dall’avvocato Marco Muzzo.  L’udienza di oggi è stata caratterizzata dai dubbi sollevati dalla difesa di Albertini (assente in aula), gli avvocati Maurizio Zuccaro e Sergio Pisani, riguardo la querela presentata dalla ex guida rappresentata dall’avvocato Alessandro Eros D’Alterio.

Denuncia dichiarata valida dai giudici che hanno poi rinviato al prossimo 26 novembre l’interrogatori di Grazia Gagliardi e di un pizzaiolo, che lavorava in una pizzeria collegata a Napoli sotterranea.

“Ci dicevano che sul lavoro non potevamo avere legami. Quando mi fidanzai con un collega che lavorava nella pizzeria collegata a Napoli sotterranea, invitarono lui ad andarsene. E io andai a dirgli che invece me ne andavo io”. Questa la denuncia pubblicata lo scorso novembre 2017 in un video diffuso dall’ufficio legale dell’Ex Opg Occupato – Je so’ pazzo.

L’episodio oggetto di contestazione risale al 30 gennaio 2017 e si sarebbe consumato all’interno del sito. Secondo il racconto di Grazia alle forze dell’ordine, il presidente Vincenzo Albertini, senza proferire parola, si sarebbe abbassato i pantaloni e avrebbe iniziato a palpeggiarla pretendendo atti sessuali sempre più spinti.

“Non ci sarei voluta essere, oggi, qui”, ha dichiarato Grazia ai giornalisti davanti al palazzo di Giustizia dove un gruppo di giovani ha organizzato un sit in di sostegno con magliette contro gli abusi sulle donne e con uno striscione. “Il prossimo 26 novembre sarò ascoltata, sarà una giornata lunga. Sarà ascoltato anche un altro testimone, un pizzaiolo”, ha aggiunto la 33enne. A chi le ha chiesto perché ha denunciato, Grazia ha risposto che “non poteva stare zitta. Non so abbassare la testa – ha sottolineato – forse ci ho impiegato troppo tempo per metabolizzare quanto ho subito, ma non mi pento. Mi dispiace solo avere perso il lavoro. Lavoro ancora in ambito turistico ma quel posto mi ha dato tanto, ci sono stata 4 anni che hanno un significato particolare. L’imputato si dice estraneo ai fatti? Che cosa dovevo avere in testa per inventarmi una simile situazione?”, ha detto infine Grazia per la quale la costituzione di parte civile da parte del Comune, “è un fattore importante e un appoggio in più”.

“Una vicenda che ben fotografa una realtà sommersa ma purtroppo diffusa, che va combattuta in tutta la sua dinamica pervasiva e viziosa, ovviamente sempre schierandosi a sostegno delle vittime” ha commentato la Delegata alle Pari Opportunità Simonetta Marino.

NAPOLI SOTTERRANEA, LAVORATORI A NERO E SOTTOPAGATI