Da giorni vanno avanti nel carcere napoletano di Poggioreale le proteste dei detenuti di alcuni padiglioni, specie di quello denominato “Livorno“, fa sapere il sindacato Uspp (Unione Sindacale della Polizia Penitenziaria), che “manifestano per le condizioni di sovraffollamento in cui sono costretti a vivere e per il trattamento, a loro dire violento, subito ad opera degli agenti della Polizia Penitenziaria“.
Il sindacato Uspp, attraverso una nota del segretario regionale campano Ciro Auricchio, interviene sulla vicenda, parlando di “fallimento delle politiche penitenziarie imposte negli ultimi anni e basate sul regime aperto e sulla vigilanza dinamica“. “Chiediamo estrema chiarezza e fermezza, non potendo tollerare atteggiamenti di insofferenza alle regole e di sfida alle istituzioni” dice Auricchio.
“Ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria sia regionali che nazionali chiediamo di intervenire al fine di impedire che l’operato del personale di Polizia Penitenziaria possa essere in tal modo diffamato e denigrato; altrimenti ci rivolgeremo al ministro“. “È evidente – prosegue Auricchio – che tale regime ha determinato uno stato di confusione e disordine. Tuttavia la legge prevede che la pena detentiva venga assicurata nel rispetto dell’ordinamento penitenziario e del regolamento interno con avvio di procedimento disciplinare ed eventualmente penale a carico di chi infrange tali regole. E tutto questo certamente non al fine di aggravare la condizione detentiva ma solo al fine di assicurare sempre secondo quanto prevede la legge l’ ordine e la sicurezza interni. A tale compito – prosegue Auricchio – è preposta la Polizia Penitenziaria che è tenuta a garantire l’ordine interno ed il rispetto delle regole“.
Intanto, lo scorso 18 agosto, c’è stata presso il carcere di Secondigliano la visita ispettiva del garante delle persone detenute per la Campania Samuele Ciambriello. Nell’istituto sono presenti ad oggi 1.290 detenuti su una capienza ufficiale di 1.020 posti.
La visita si è svolta nella sezione Adriatico (200 presenti), nell’Articolazione psichiatrica (18 presenti) e al SAI (78 presenti). “Come annunciato – ha dichiarato Samuele Ciambriello – in questo mese che è tra i più difficili per chi si trova in carcere come per gli stessi operatori penitenziari, ho potenziato l’attività di vigilanza svolta dal mio ufficio. Devo rilevare subito, tra le note positive rispetto alla condizione di sovraffollamento che si vive in altri istituti, che qui i numeri e la tipologia di struttura consentono che la vita detentiva si possa svolgere in condizioni di rispettosa vivibilità. Registro anche positivamente un regime di socialità a celle aperte che ritengo possa essere potenziato. Inoltre, si stanno attivando corsi universitari per circa 50 detenuti“.
“Ciò nonostante – ha proseguito il Garante – permangono delle situazioni di criticità, come l’assenza di doccia in cella (nonostante siano previste dal 2000 ndr), e l’insufficienza delle risorse a disposizioni per garantire la manutenzione in alcune celle. Credo sia anche necessario si recuperino spazi per consentire, in particolare alle persone con sofferenza psichica, condizioni detentive che rendano possibile adeguati percorsi di riabilitazione. E’ necessario uno sforzo maggiore in termini di risorse umane e di capacità progettuale“.
“Quello che mi preme sottolineare – ha proseguito Ciambriello – nel rispetto dei ruoli e delle funzioni istituzionali, è la necessità di rafforzare gli organici della magistratura di sorveglianza, perché si possa fare fronte nei giusti tempi all’esame delle istanze delle persone ristrette. Tra i tanti incontrati oggi, segnalo il caso di un detenuto a cui è stata diagnosticata una malattia con esiti letali che da luglio attende ancora una risposta. Su questo tema intendo attivare tutte le forme possibili di confronto istituzionale con il Ministero“.
“Infine – ha concluso Ciambriello – una nota simpatica. Tutti i detenuti che ho incontrato hanno chiesto la possibilità di vedere le prossime partite del campionato, preoccupati che il cambio di gestore dei diritti non consenta loro di seguire il Napoli. Da tifoso comprendo bene questa esigenza, e ne ho informato il Cardinale Sepe e la Curia che si erano fatti carico del precedente abbonamento. Confido in una soluzione rapida e positiva“.
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