Poche parole, quanto basta però per dimostrare di avere poco cuore e poca sensibilità verso la tragedia che domenica 4 marzo ha colpito il calcio italiano e più in generale l’intero movimento. La scomparsa di Davide Astori, 31enne capitano della Fiorentina stroncato da un malore mentre dormiva alla vigilia della sfida di Udine, non ha suscitato particolare sgomento nell’ex difensore della Juventus Dani Alves.
Il terzino brasiliano ha parlato a poche ore dalla delicatissima sfida di Champions League, valevole per il ritorno degli Ottavi di finale, contro il Real Madrid. Quando gli è stato chiesto di parlare della morte di Astori, Dani Alves si è detto si dispiaciuto salvo poi prenderne le distanze.
“Non ne siamo stati perturbati più di tanto perché non lo conoscevamo molto. Sono addolorato per la sua famiglia. Penso che Davide abbia fatto quel che doveva in questo mondo caotico e che ormai sia in un mondo migliore. Nel mondo però ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini che non ricevono altrettanta attenzione. E sono invece altrettanto importanti. Tutti dobbiamo morire prima o poi perché siamo di passaggio. Magari siamo tristi, ma non di certo come i suoi famigliari”.
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