L’operazione messa a segno dalle autorità contro la camorra di due giorni fa ha inferto un duro colpo alla criminalità organizzata della zona flegrea. Infatti a finire con le manette ai polsi non è stato soltanto Carlo Avallone detto “Carlucciello o fantasma“ ma anche il suo uomo più fidato, Vincenzo Viola.
Quest’ultimo era anche lui nascosto nella villetta di Pescopagano (in provincia di Caserta) insieme ad Avallone e la sua compagna Anita. Il blitz è stato realizzato dai GIS (Gruppo di intervento speciale), cioè un reparto particolare dell’Arma dei Carabinieri.
I militari sono intervenuti il giorno della Vigilia ed hanno eseguito il decreto di fermo disposto dalla DDA (Direzione distrettuale antimafia) per i reati di tentato omicidio, tentata estorsione, detenzione e porto illegali di armi. Il tutto aggravato dalla finalità mafiosa.
Quando la notizia dell’arresto è stata resa nota, a Monterusciello, così come riportato da Cronaca Flegrea, sono stati esplosi dei fuochi d’artificio. La zona è storicamente il fortino del clan Longobardi. Ed è proprio contro questo sodalizio che il gruppo Avallone aveva portato la violenza nella zona dei 600 alloggi.
Tra stese, gambizzazioni ed estorsioni, “Carlucciello o fantasma” aveva provato a prendere il controllo del territorio approfittando del vuoto provocato dai tanti arresti che hanno messo in ginocchio l’organizzazione criminale dei Longobardi–Beneduce.
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