Un tifoso napoletano di 20 anni è stato arrestato dalla polizia di Udine dopo gli scontri avvenuti prima del fischio d’inizio di Udinese-Napoli, all’esterno della Dacia Arena. Altri due tifosi campani, di 25 e 26 anni, sono stati invece denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.
Questo il bilancio dei disordini andati in scena intorno alle 14 di domenica pomeriggio, dove in un primo momento era stata diffusa la falsa notizia di un poliziotto accoltellato. Niente di tutto questo, disordini nati invece perché una frangia di ultras napoletani ha cercato di entrare in contatto con i tifosi dell’Udinese forzando il cordone di sicurezza della polizia. Protagonisti un centinaio di partenopei. Il 20enne arrestato è stato bloccato durante gli scontri con le forze dell’ordine e, nel tentativo di scappare, ha colpito due operatori del Reparto Mobile di Padova con una cintura. È accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.
I due poliziotti feriti sono stati medicati in pronto soccorso a Udine con una prognosi di sette giorni. Il Questore ha emesso nei suoi confronti anche un Daspo di quattro anni e un divieto di ritorno in tutti i Comuni della provincia di Udine per tre anni. Gli altri due tifosi sono stati bloccati poco prima dell’inizio della partita, riconosciuti tra i facinorosi che avevano fronteggiato le forze dell’ordine. Trascorsi i termini per l’arresto in flagranza, i due sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Anche nei loro confronti il Questore ha emesso un foglio di via per tre anni da tutti i comuni della provincia friulana e un Daspo, rispettivamente per cinque e sei anni.
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