Baretti Chiaia, il racconto di un giovane: “Ero lì, c’era uno che sparava da terra”

“Ero lì, a pochi metri da dove hanno sparato. Abbiamo iniziato a correre e durante la fuga una mia amica è caduta perché le si è spezzato il tacco“. Ancora non crede a quello che è successo nella notte tra sabato e domenica, quasi alle tre in punto. E’ un ragazzino dalla faccia pulita quello che decide di raccontare a VocediNapoli gli attimi drammatici vissuti nella zona dei baretti di Chiaia.

Si trovava a passare lungo via Carlo Poerio quando, all’incrocio con via Bisignano e via Satriano, ha visto con i suoi occhi scoppiare una rissa tra bande rivali di ragazzini. “Si stavano picchiando, erano almeno una ventina di persone. Poi un ragazzo da terra, accerchiato da alcune persone, ha estratto la pistola, sparando uno, due, tre volte”. Il numero preciso non lo ricorda perché “abbiamo iniziato a correre impauriti. Non si capiva più nulla”. Una rissa scoppiata tra gruppi rivali, uno di San Giovanni a Teduccio (Napoli est), l’altro della zona flegrea (Rione Traiano-Fuorigrotta, Napoli ovest). La paranza che ha riportato la peggio – quella di San Giovanni a Teduccio e del Pallonetto – “sta sempre in quel vicoletto. Si mettono lì sui motorini e trascorrono alcune ore della notte in quella stradina”.

Una versione quella del giovane ragazzo incontrato nei vicoli della movida che sembra trovare riscontri anche dalle immagini delle telecamere presenti in via Poerio. L’agguato non sarebbe avvenuto a bordo di scooter ma negli attimi concitati della violenta rissa scoppiata probabilmente per futili motivi, per dimostrare chi è il gruppo più forte “in circolazione” e dunque “in città”. Coinvolti anche giovani rampolli appartenenti a famiglie di spicco della criminalità organizzata cittadina. Chi ha sparato era a terra e ha ferito anche persone che non c’entravano nulla in quella circostanza. Ne sa qualcosa un 18enne dei Quartieri Spagnoli che stava festeggiando il suo compleanno quando un proiettile l’ha ferito di striscio al braccio.

A riportare la peggio un 16enne di San Giovanni a Teduccio, dalle amicizie non proprio raccomandabili, raggiunto da una pallottola al torace. Le sue condizioni sono in netto miglioramento e gli uomini della Squadra Mobile di Napoli, diretti dal primo dirigente Luigi Rinella, proveranno ad ascoltarlo nelle prossime ore per verificare se (magari) ricorda qualcosa dopo i vuoti di memoria dei primi giorni. Ferite anche tre cugine che abitano tra San Giovanni, Quartieri Spagnoli e Pallonetto. La prima, una 14enne, è stata ferita da un proiettile al piede. La coetanea ha riportato una distorsione alla caviglia durante la fuga, mentre la 19enne, residente tra i vicoli di Pizzofalcone, è stata raggiunta da un proiettile all’altezza del seno. Il sesto ferito ha riportato delle contusioni durante la fuga. Un autentico bollettino da guerra che solo per una mera casualità non ha provocato morti.

Altrettanto singolare è le testimonianza di chi quella notte era ai baretti per lavoro. “Stavo mettendo l’ultimo pezzo in un baretto – racconta un giovane dj- quando si sono sentiti gli spari. Erano le tre di notte e c’era ancora gente in strada”. Il localino dove lavora è su via Bisignano, a circa 200 metri da dove sono stati esplosi i colpi d’arma da fuoco. “Stavamo chiudendo, c’era poca gente dentro, poi dopo gli spari ci siamo ritrovati una cinquantina di persone all’interno. C’era chi pensava si trattasse di un attentato. Addirittura una ragazza, quando ha visto che avevamo chiuso la porta d’ingresso, ci ha supplicato di entrare con le lacrime agli occhi. E’ stato tutto assurdo. Una zona del genere dovrebbe essere maggiormente controllata anche perché queste paranze vengono solo per creare problemi. Non bevono, non consumano quasi nulla. Vogliono solo fare i capuzzielli“.

Intanto le indagini proseguono spedite e non si escludono importanti novità nei prossimi giorni.

 

Ciro Cuozzo

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