Muri di via Ascensione, una traversina della Riviera di Chiaia a Napoli, ricoperti da scritte offensive contro i napoletani e Ciro Esposito, il tifoso azzurro morto dopo oltre 50 giorni di agonia dopo essere stato ferito a colpi d’arma da fuoco da Daniele De Santis il 3 maggio 2014 prima dell’inizio della finale di Coppa Italia all’Olimpico tra Napoli e Fiorentina. “Lavali col fuoco”, “Ciro muore” e “Terroni” con una sigla finale (“Asr”) che starebbe per Associazione Sportiva Roma.
Un episodio inquietante avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì e denunciato dalla direttrice del giornale “Identità Insorgenti” Lucilla Parlato. Sul posto è intervenuta la Digos che ha acquisito le foto con le scritte, cancellate già in parte da alcuni membri del collettivo Zero81. Sul posto si è recato anche il papà di Ciro Esposito che ha poi sporto denuncia contro ignoti. Al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
Si tratterebbe dell’ennesimo affronto alla memoria di Ciro e della sua famiglia, impegnata in queste settimana in una petizione popolare da presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo la riduzione in Appello della condanna da 26 a 16 anni a “Gastone” De Santis, l’ex ultrà giallorosso che il 3 maggio del 2014 si rese protagonista del ferimento mortale di Ciro.
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