Movida selvaggia: via Aniello Falcone è una discarica a cielo aperto

Ancora episodi di violenza, ancora caos tra le vie della città, ancora degrado in uno dei luoghi più belli e panoramici di Napoli. Siamo in via Aniello Falcone, con precisione nei giardinetti dedicati a Nino Taranto, la situazione è deplorevole e non ha bisogno di molte parole. I giardini e l’area circostante sono ormai una discarica a cielo aperto. Dove sono finite le coppie che si affacciavano per ammirare il golfo più bello del mondo? Oggi ci sono solo orde di giovani scalmanati che passano le serate tra una canna e l’altra e per divertimento lanciano bottiglie.

I residenti sono arrivati all’esasperazione, la situazione è incontrollabile. Proprio qualche giorno fa uno degli stabili è stato preso d’assalto da una banda che ha iniziato a tarda ora a citofonare tutti i condomini e poi ha distrutto il citofono esterno. La situazione è stata denunciata più e più volte, non c’è pulizia, non c’è controllo e il fine settimana la zona è un caos di auto e motorini parcheggiati ovunque.

Queste immagini sono state pubblicate da Paolo Chiariello sul suo profilo Facebook e attestano, ancora una volta, un disagio che va avanti da mesi e peggiora nell’incuria totale. Adesso, dopo i recenti avvenimenti, la paura per le famiglie cresce, ormai non c’è più ordine e sicurezza per i cittadini e bisogna attuare al più presto un piano per la tutela di chi è costretto a vivere in questa situazione. “Salire in quattro in un palazzo, in piena notte, per andare a bussare con violenza alla porta di casa di un residente, danneggiare il palazzo e sradicare la pulsantiera dei citofoni è un atto camorristico a cui può corrispondere solo una reazione: la chiusura immediata dei locali da parte del questore, ai sensi dell’articolo 100 del Tulps, per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini – scrive su Fb il presidente Gennaro Esposito – se l’istituzione di pubblica sicurezza non fa nulla allora significa che i cittadini sono soli a combattere una battaglia sociale, per questo occorre essere solidali e coesi. Le nostre abitazioni e l’incolumità dei nostri familiari viene prima di tutto” ha denunciato il Comitato per la quiete pubblica e vivibilità cittadini che da tempo manifesta il problema e chiede aiuto.