Sottoposti a sequestro, per ordine del Tribunale di Napoli, beni mobili, attività commerciali, conti correnti bancari e depositi, polizze assicurative e veicoli, per un valore complessivo di circa un milione di euro. I Carabinieri hanno eseguito le disposizioni dei giudici contro un gruppo di persone che avrebbero costituito quello che è stato denominato il “Terzo sistema“.
La DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) partenopea è da tempo che indaga su questo nuovo sodalizio criminale. Un clan che avrebbe messo radici su ciò che resta delle cosche che fanno riferimento alla famiglia Gionta e a quelle dei Gallo–Cavalieri. Nel mirino dell’autorità giudiziaria Antonio Longobardi, Salvatore Orofino, Gennaro Pinto, Bruno Milite, Vittorio Della Ragione, Ciro Domenico Perna e Luigi Gallo.
La nuova organizzazione criminale si era resa responsabile di reati contro la persona e il patrimonio, di estorsioni, detenzione di armi e droga. L’indagine patrimoniale ha consentito di accertare che gli indagati avevano acquisito i beni sequestrati mediante denaro proveniente da attività illecite e la sproporzione tra i redditi “ufficialmente” dichiarati dagli arrestati e la quantità di beni in loro possesso.
Il decreto di sequestro riguarda: 2 autovetture, 2 attività commerciali a Torre Annunziata, un negozio di prodotti per la casa e una bottega di generi alimentari, una attività per la compravendita on-line di auto e moto, polizze assicurative e rapporti finanziari (carte di credito ricaricabili, conti correnti postali e bancari) intestati agli arrestati e/o ai loro familiari.
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