Questa sera andrà in onda un servizio a Le Iene su alcune anomalie che avvengono all’interno dell’AVIS in Campania. L’Associazione Volontari Italiani del Sangue si occupa della raccolta di sacche ematiche da distribuire poi ai vari ospedali.
La Iena Ismaele La Vardera nel suo servizio denuncia alcune irregolarità che sarebbero state commesse all’interno di una delle autoemoteche, i furgoni che si trovano per strada dove si può donare del sangue. Nello specifico in uno situato in piazza Garibaldi davanti alla stazione, il giornalista ha scoperto che a un ragazzo non è stato chiesto il documento d’identità e a un altro gli è stato consentito di donare nonostante avesse fatto da un mese un tatuaggio, di regola ne devono passare minimo 4.
“La donazione verrebbe consentita ad un ragazzo che dichiara di aver fatto un tatuaggio tre mesi prima, nonostante la legge dica che ne devono passare 4 di mesi. E ancora, a un altro giovane verrebbe permesso il prelievo di sangue, nonostante non abbia con sé il documento d’identità“.
Oltre alle irregolarità la Iena ha evidenziato come ci siano diversi problemi nell’AVIS in Campania a partire dalla quantità dei centri raccolta che qui sarebbero solo 9 a fronte dei centinaia che ci sono in altre regioni italiane.
“Ce ne sono solo 9 perché c’è stato un problema apparentemente esclusivamente burocratico. […] La Sicilia, il Lazio, la Calabria, la Lombardia hanno centinaia di unità di raccolta. In Campania siamo ancora agli ultimi posti. Siamo costretti in qualche caso a importare sangue dalle altre regioni. […] In Campania siamo ancora costretti a utilizzare molto le autoemoteche(ndr, camper attrezzati per la donazione di sangue)“, questa la spiegazione data dall’ex vicepresidente AVIS in Campania Leonardo De Rosa.
Quello che emerge dal servizio delle Iene sull’AVIS in Campania potrebbe diventare un vero scandalo, poiché illustra una sorta di monopolio esistente nella gestione della donazione del sangue con un rimborso di 70 euro per ogni sacca di sangue.
“In Campania su 25 autoemoteche accreditate, 16 appartengono alla famiglia Pecor. Dietro a quella sacca c’è un rimborso che viene poi riconosciuto alle AVIS. Ogni sacca di sangue viene rimborsata intorno a 70 euro“, ha spiegato sempre De Rosa.
La Iena nel corso del servizio è poi andata a chiedere spiegazioni a Pasquale Pecora, vicepresidente dell’AVIS nazionale, figlio di Raffaele attuale presidente dell’associazione campana e fratello di Luca presidente di quella di Ercolano.
Pasquaele rispetto alle anomalie riscontrate all’interno di un furgoncino di raccolta, ha detto:
“Identifichiamo l’autoemoteca, il medico lo sospendiamo, prendiamo provvedimenti, facciamo la comunicazione alla Direzione Sanità“, ha poi aggiunto che sarebbe pronto anche a dimettersi per il bene dell’associazione: “Parlerò col Presidente della situazione specifica che mi riguarda e delle possibilità delle mie dimissioni“.
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