E’ partita mercoledì 27 settembre la festa nazionale del MDP- Articolo 1, che ha scelto Napoli per la kermesse che si concluderà domenica 1 ottobre. Un evento importante per la città, che ha ospitato un dibattito politico nazionale. Una macchia ha segnato la giornata di apertura, dove un gruppo di disoccupati del movimento 7 novembre ha fatto irruzione impedendo al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di parlare. Un episodio che per Gianluigi Bersani: “Non va sottovalutato, non vorrei che questi aspetti passassero sotto la targa del folklorismo. Credo che non siano begli episodi. Voglio augurarmi che non si ripetano perché poter discutere in una democrazia è sacrosanto, viene prima di ogni altra cosa.”
Mercoledì sera, infatti, era previsto un dibattito “Regionalismo: autonomia e responsabilità”, su cui si sarebbero dovuti confrontare Vincenzo De Luca e Enrico Rossi. La contestazione del movimento di disoccupati ha impedito al governatore De Luca di parlare: “Noi non andiamo via fin quando De Luca non ci riceverà perché siamo arrivati al limite e non possiamo più andare avanti in questo modo. Da tempo combattiamo per i nostri diritti e crediamo che sia arrivato il momento di ascoltarci“. In quel momento sul palco erano presenti Luigi De Magistris, Nicola Fratoianni, Ciccio Ferrara e Guglielmo Epifani, quest’ultimo è intervenuto cercando invano di calmare gli animi dei disoccupati.
“È stata una contestazione dura, molto accesa anche piena di contenuti ma non violenta. Per i disoccupati, questo il Comune lo può fare, servono le clausole sociali sui patti per Vele e Bagnoli, cioè una fetta importante di chi lavorerà nei cantieri deve essere del territorio“.
Il suo mancato intervento dal palco in difesa del governatore De Luca, non è piaciuto a molti esponenti della sinistra campana e nazionale, per i quali il primo cittadino, per la carica che ricopre, avrebbe dovuto dire qualcosa.
Per Teresa Armato: “Il sindaco de Magistris avrebbe dovuto dire qualcosa in difesa del diritto di parola di De Luca“. Commento duro anche quello di Antonio Bassolino, che dal suo profilo scrive: “Palazzo San Giacomo sembra essere più un partito che una istituzione“.
Il professor Antonio Giordano ha definito il comportamento del primo cittadino napoletano: “Passivo e leggermente compiacente, in aperta contraddizione con le dichiarazioni che fa su Napoli città dell’accoglienza e della libertà“.
Il segretario provinciale del PD, Venanzio Carpentieri, che non era presente, ha detto:
“Contestare violentemente, impedendo agli altri di parlare non è accettabile. Da quello che leggo de Magistris non si è speso per placare i contestatori, se è vero allora è certamente criticabile“.
Commenti duri quelli nei confronti di Luigi De Magistris, che per molti, aldilà di qualsiasi divergenza politica, ricoprendo lui un ruolo istituzionale, sarebbe dovuto intervenire.
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