Camorra a Napoli, duplice omicidio: confermato l’ergastolo per Ciro Bocchetti

Adesso il rischio del fine pena mai per Ciro Bocchetti è più che una possibilità, anzi le sorti dell’ex boss del clan egemone a San Pietro Patierno, quartiere dell’area Nord di Napoli, sono ormai sempre più legate alle sbarre di un carcere.

È arrivata la sentenza da parte della Prima sezione di Corte d’Assise d’Appello di Napoli che ha confermato la pena già inferta a Bocchetti dopo il processo di primo grado. L’ex boss è accusato di essere il mandante del duplice omicidio di Gennaro e Carmine Sacco, padre e figlio un tempo reggenti dell’omonimo clan del rione Berlingieri e alleato proprio dei Bocchetti.

Il delitto si è consumato a novembre del 2009 a San Pietro a Patierno. Per gli inquirenti la pista da seguire era quella che portava agli alleati: i Bocchetti. Infatti dopo circa un mese è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) napoletana, nei confronti di 12 esponenti del clan Bocchetti. Tra essi figurava il boss Ciro reggente del sodalizio, in quanto i fratelli Gaetano e Vincenzo erano già detenuti.

Ciro Bocchetti è stato arrestato nel 2009 a bordo della sua auto, di ritorno da un colloquio proprio con il fratello Gaetano, detenuto presso il carcere di Padova. Gestione ad personam del denaro del sodalizio e dell’attività illecita dello spaccio di stupefacenti, nessuna garanzia di far pervenire i soldi alle famiglie dei detenuti, alleanze di camorra sbagliate e collaborazione con la Polizia. Sarebbero questi i moventi che hanno spinto i Bocchetti ad assassinare il boss Carmine Sacco e suo figlio Gennaro.