Arrestato Francesco Avolio detto ‘Tyson, affiliato del clan Bellofiore

La morte di Gennaro De Roberto è stata voluta dal clan Bellofiore–Sebastiano. Così il 25 settembre del 1996 uno scooter di grossa cilindrata con due persone a bordo ha crivellato di colpi De Roberto all’esterno del carcere di Secondigliano.

La colpa della vittima? Quella di aver tradito il suo clan per passare tra le fila dei rivali, il sodalizio Longobardi–Beneduce e di aver offeso il boss Raffaele Bellofiore, mandante del raid mortale. Ma cosa centrano due organizzazioni criminali appartenenti all’area Ovest di Napoli, ovvero alla zona flegrea, con il territorio di Secondigliano a Nord del capoluogo partenopeo?

Semplice i Bellofiore–Sebastiano hanno stretto un’alleanza con il clan Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano. Quest’ultima avrebbe usufruito di due esponenti di spicco per portare a segno l’assassinio: Gennaro Trambarulo detto ‘o Pazzo e Francesco Avolio alias ‘Tyson. Quest’ultimo avrebbe guidato il mezzo che ha trasportato il killer autore dell’assassinio di De Roberto.

Già lo scorso 11 luglio  i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) nei confronti di Trambarulo. Poi quest’ultimo, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Francesco Foreste, è stato scarcerato il 28 luglio. ‘o Pazzo era stato arrestato pochi giorni prima dopo un inseguimento in autostrada con le forze dell’ordine.

Avolio è stato condotto presso il carcere di Secondigliano in quanto si trovava in stato di libertà: “Lunedì mattina ci sarà l’interrogatorio e dopo verificheremo la possibilità di fare una richiesta al Tribunale del riesame. Per il mio assistito si tratta di una prima esecuzione di un mandato di custodia cautelare in merito a questa vicenda“, ha dichiarato l’avvocato Foreste contattato da VocediNapoli.it.