Quattro giorni di concerti, teatro, proiezioni, cibo, mostre, stand e dibattiti, che porteranno a Napoli artisti, musicisti, scrittori, giornalisti e attivisti da tutta Italia e da diverse parti d’Europa (al momento sono già 150 i delegati di partiti, associazioni, comitati e sindacati).
Da giovedì 7 a domenica 10 settembre si terrà infatti il festival di “Je so’ pazzo”, l’organizzazione politica, culturale, sociale che nel marzo del 2015 ha occupato l’Ex OPG di Materdei, riqualificando lo spazio abbandonato e riempiendolo di attività e di servizi per la città. Dopo il grande successo dell’anno scorso, che vide la partecipazione di migliaia di persone, ritorna un festival tutto auto-organizzato, “senza spreco di soldi pubblici né sponsor privati”.
Si inizia giovedì, con un pomeriggio in compagnia degli scrittori Wu Ming, Alberto Prunetti, Simona Baldanzi, del collettivo di operai Metalmente, della giornalista e ricercatrice Marta Fana, alla presenza di rappresentanti delle fabbriche del napoletano, per parlare di lavoro e di letteratura oggi. A seguire una cena cucinata dai lavoratori a nero delle cucine di ristoranti e pizzeria di Napoli, che da mesi denunciano la loco condizione di sfruttamento. La serata si chiude con un reading teatrale e musicale a cura degli attori del Teatro Popolare.
Si continua venerdì, con una grande assemblea su guerra, immigrazione e accoglienza, dove si proverà ad affrontare da un punto di vista inusuale uno dei più importanti temi di attualità oggi. Interverranno Giorgia Girometti di Medici Senza Frontiere, Aboubakar Soumahoro della Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo, Gennaro Avallone, docente dell’Università di Salerno, e infine i rifugiati dei CAS della provincia di Napoli.
Sabato invece una grande assemblea in cui si parlerà di Europa, della crisi economica e del terrorismo, ma anche delle risposte che movimenti sociali e partiti politici stanno producendo sul terreno delle politiche sociali e della redistribuzione della ricchezza. Interverranno esponenti della sinistra europea, da Elizabet Hayden di Momentum, organizzazione giovanile del Labour Party, a Mark Botenga, del Partito Lavoratori del Belgio, passando per attivisti dalla Grecia, dalla Francia e dalla Spagna. La sera vedrà il concerto di Francesco di Bella dei 24 Grana, e l’Orchestra di Piazza Vittorio, complesso romano famoso perché composto da 8 membri provenienti tutti da paesi e tradizioni musicali diversi.
Si chiude infine domenica mattina con un’assemblea in cui saranno protagonisti diversi movimenti territoriali, dai NO TAV ai NO TAP, dalle Brigate di Solidarietà Attiva che hanno aiutato le popolazioni terremotate ai gruppi che durante quest’estate, dall’Abruzzo alla Campania, si sono mobilitati contro gli incendi. Un’assemblea di un bel pezzo di gioventù italiana, di cui di solito non si parla, che si sta organizzando per difendere e migliorare le proprie città e territori.
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