Valeria Genova è una ragazza veneta arrivata a Napoli per necessità lavorative di famiglia. Ha raccontato la sua esperienza con la città all’ombra del Vesuvio: il timore di arrivare nel “Far West”, la paura di dover vivere in un posto non sicuro lontano dal Nord: “Domani sarà l’ultima volta che scenderò giù per andare a casa mia.
È arrivato il momento di parlare di lei, di #Napoli. Quando ho saputo che sarei dovuta andare a vivere laggiù, mi sono sentita male: Benvenuti al Sud non è un’esagerazione, è proprio realtà; io mi sentivo come Bisio, sfigata nel dover andare a vivere in una città piena di problemi come Napoli, mi sentivo non sicura, come se andassi in mezzo al Far West. Eppure dovevo andarci per stare con la mia famiglia e mi sono fatta coraggio letteralmente, pensando al treno che mi avrebbe portato il più spesso possibile su, nel mio amato e sicuro Nord.
Sono passati due anni, due anni in cui ho vissuto Napoli in tutte le sue sfaccettature e non posso sentirmi più scema per tutti i pregiudizi che avevo su di lei“.
Poi qualcosa è cambiato e Napoli è diventata la casa di questa ragazza di Trieste che ora soffre perchè deve andare e lasciare il posto che ha imparato ad amare e che racconterà a tutti:
“Posso affermare con assoluta certezza e convinzione che Napoli è casa mia; sono una polentona all’anagrafe, ma Napoli è terra mia, la sento mia più della mia terra d’origine, nei suoi difetti e nei suoi mille pregi.
Perché Napoli è magica, ti rapisce, ti prende il cuore, ti stordisce, ti ipnotizza.
Quanto siamo idioti noi del Nord a vivere di pregiudizi, di vita precisa ordinata sempre uguale e monotona, guardando a Napoli come il covo dello schifo, della criminalità e delle nefandezze.
Siamo piccoli, molto piccoli.
Perché non conosciamo realmente e parliamo senza sapere o andando in vacanza. Un giudizio formulato in una settimana di vacanza! Ridicolo.
Da quando ho iniziato per forza maggiore a trasferirmi ogni due anni, più o meno, ho capito l’importanza del liberarsi da tutti i pregiudizi nei confronti di una città, di un popolo, di una terra, e di immergermi completamente nella vita della città stessa, per capirla, per captarne i pregi, per capire le difficoltà.
In Napoli mi sono tuffata e adesso, non vorrei più uscirne. Vorrei stare per sempre tra le sue braccia, cullata dalle tante cose che la rendono speciale.
Sì il clima, sì il mare, sì il cibo…ma Napoli è molto di più! Napoli è cultura, è ricchezza e povertà, è un groviglio di storie e racconti, è poesia e musica, è allegria e caparbietà, è capacità di vivere appieno la vita, è amore e consapevolezza.
Ogni angolo di questa città nasconde storia vissuta che respiri perché trasuda, ogni persona sa metterti a tuo agio, ti fa sentire a casa anche se vieni da Tokyo.
Ecco casa.
La capacità dei napoletani di farti sentire come a casa è straordinaria.
Io sono veneta, timida…nel giro di pochi giorni ero già a casa mia e non sentivo la mancanza del mio luogo d’origine.
Non mi sono mai sentita sola.
Non ho mai avuto paura di rimanere da sola.
Ho trovato forza comprensione solarità capacità, non di nascondere i problemi, ma di affrontarli con il sorriso, a testa alta senza vergognarsi.
Ho sentito senso di appartenenza, comunità, rispetto reciproco, vera amicizia.
Quando un napoletano si dona a te, fai sempre in modo di tenertelo stretto, perché la dedizione che hanno nei tuoi confronti non la troverai da nessuna altra parte.
Napoli, certo, ha mille problemi, la gente lo sa, non lo nega, lotta ogni giorno per questo, ma comunque non si arrende e vive al massimo ogni giorno, col sorriso di chi ha sempre il sole ‘n fronte’.
Perché la vita va vissuta così…in maniera leggera per quanto possibile.
Cosa mi mancherà di tutto questo?
Beh…è come se davvero ora dovessi lasciare casa mia.
Mi mancherà tutto: dagli amici ai panorami, dalla cultura alla vita, dal traffico chiassoso alla gentilezza delle persone, da tutta quella storia che le appartiene alle viuzze labirintiche del centro.
Tutto.
Napoli è davvero mille colori e non permetterò più, a chi non c’ha vissuto, di etichettarla come la città della camorra, dei terroni. La difenderò sempre come fosse la MIA città, perché mi ha amato, mi ha protetto, mi ha reso felice più di qualunque altro posto al mondo.
Napoli amore mio”.
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