Scampia

Omicidio Vincenzo Ruggiero, indagini delicate: non si trovano braccia e parte della testa

Saranno gli accertamenti medico-legali, effettuati dal consulente nominato dalla procura di Napoli Nord, Antonio Palmieri, a fornire particolari importanti su come è stato ucciso lo scorso 7 luglio Vincenzo Ruggiero, il 25enne originario di Parete, Caserta. Gli esami saranno effettuati nelle prossime ore presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli.

Gli investigatori continuano a indagare a 360 gradi dopo aver raccolto nello scorso fine settimana la confessione dell’ex militare della Marina Ciro Guarente, 35 anni, accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Lo stesso però ha fornito una serie di dettagli che si sono poi rivelati infondati. Il corpo dell’attivista gay non è stato infatti ritrovato in mare bensì in un garage di Ponticelli, noleggiato per 50 euro dallo stesso assassino. “Siamo entrati in una fase ‘più riservata’ delle indagini”. Cosi’ il procuratore della Repubblica di Napoli Nord Francesco Greco descrive la seconda parte dell’inchiesta sull’omicidio del 25enne Vincenzo Ruggiero.

MANCANO BRACCIA E TESTA – La Procura, con i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa delegati ad effettuare gli accertamenti, dopo aver raccolto la confessione di Guarente, risultata in parte non veritiera, e aver ritrovato parte dei resti del cadavere della vittima – mancano le braccia e un parte della testa – che “Ciro-ciro”, come veniva chiamato dagli amici, ha tentato invano di occultare, con l’aiuto dell’acido cloridrico, nel garage dell’orrore in via Scarpetta a Ponticelli.

POSSIBILI COMPLICI – Gli investigatori in queste ore stanno cercando di identificare i complici di Guarente, consapevoli che quest’ultimo non ha agito da solo, soprattutto nella fase di occultamento del cadavere. Ascoltati a più riprese amici e parenti dell’indagato e di Ruggiero. Nei prossimi giorni sarà probabilmente convocata la trans Heven Grimaldi, colei che avrebbe scatenato la gelosia omicida di Guarente, con cui aveva una relazione forse al capolinea, nei confronti di Ruggiero, che ospitava da qualche mese nella sua abitazione di Aversa.

TRANS DECISIVA – La Grimaldi, che il giorno dell’omicidio si trovava a Bari per lavoro,  con la denuncia presentata il giorno prima che fosse arrestato Guarente, e’ stata decisiva nel portare gli inquirenti a scoprire il delitto, avvenuto nell’abitazione di Aversa che condivideva con la vittima. Nell’appartamento, posto sotto sequestro, gli investigatori sono alla ricerca di tracce che possano fornire indicazioni utili su come Ruggiero sia stata ucciso. Anche in questo caso, non ha convinto la versione di Guarente, che ha parlato di una colluttazione durante la quale Ruggiero è caduto sbattendo accidentalmente la testa contro un mobile.

redazione

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