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Parla Heven, la trans motivo del delitto Ruggiero: “Ho denunciato tutto, ora ho paura”

Prima di diventare donna, Heven Grimaldi era un ragazzo polacco originario di una piccola cittadina sulla sponda di un fiume e rasa al suolo dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Dopo diversi anni vissuti in Italia ha fatto l’operazione che le ha permesso di cambiare sesso. Dopo essersi diplomata presso il liceo linguistico di Aversa è entrata nel mondo dello spettacolo, ufficialmente come consulente di immagine.

Heven è la protagonista del triangolo d’amore e morboso che è degenerato con la morte di Vincenzo Ruggiero. Il giovane 25enne era il suo amante, la cosa ha fatto impazzire Ciro Guarente legato sentimentalmente alla trans e sconvolto da questa relazione. Così l’ex militare della Marina ha deciso di incontrare Vincenzo per mettere le cose in chiaro, ma dopo una violenta lite finita con una colluttazione, il 25enne è finito al suolo e sbattendo la testa è morto.

Ruggiero è scomparso dal 7 luglio scorso, ma i filmati delle videocamere di sorveglianza poste sotto casa sua hanno permesso ai carabinieri di poter risalire a Guarente che una volta fermato e interrogato ha confessato tutto. Adesso bisogna solo trovare il corpo di Vincenzo gettato da Ciro nelle acque del mare di Licola. È stata proprio Heven ad avvisare la madre del 25enne che qualcosa era andato storto e che non si avevano sue notizie da un giorno.

Scrivo qui perché nonostante mi distrugge interagire con il mondo è l’unico modo per difendermi dalle perfide e immotivate accuse mosse nei miei confronti. Io Heven Grimaldi ero all’oscuro dello struggente episodio della morte di Vincenzo, è inutile esprimere il mio dolore qui sopra perché non ho più alcuna forza“, queste le parole pubblicate dalla trans sul suo profilo Facebook. Continua così il lungo post di Heven Grimaldi: “La settimana tra il 3 e l’8 luglio ero fuori città, precisamente a Bari, quindi il giorno 7 luglio purtroppo non ero nel mio appartamento ad Aversa. Sono rientrata la mattina del giorno 8 ad ora di pranzo in treno ed aspettavo Vincenzo in stazione. Al mio rientro in casa non ho trovato né Vincenzo né i suoi effetti personali, sconvolta dalla sua assenza ho subito allertato la madre con la quale mi sono recata al comando di carabinieri per denunciarne la scomparsa. L’artefice del terrificante omicidio, ovvero Ciro Guarente, mi ha da subito prestato il suo falso conforto per lo shock e il dolore provato a seguito della scomparsa di Vincenzo. Mi ha ingannata fino all’ultimo momento e dato che in casa mancavano gli indumenti e le valigie di Vincenzo nei primi giorni ho sospettato che nonostante fosse assurdo si potesse trattare di un suo allontanamento volontario. Qualunque movimento o sospetto mosso nei confronti di questa assurda scomparsa mi veniva declinato da Ciro che continuava imperterrito a sostenere che Vincenzo era andato via voltando le spalle a tutti e mi intimava di non essere in ansia per la sua scomparsa. Chiedeva contro la mia volontà di starmi vicina per confortarmi mostrandosi la persona più tranquilla e normale al mondo nonostante avesse compiuto un atto così crudele. Ha iniziato dopo circa una settimana a manifestare atteggiamenti insoliti nei confronti di Vincenzo e della sua scomparsa volendomi convincere che fosse andato via con un uomo ricco e tante altre storie assurde. Ritornando al giorno del mio rientro, ovvero il giorno dopo il terribile episodio, ho domandato da subito ai condomini ed ai tappezzieri sotto casa se avessero visto Vincenzo il giorno prima e l’unica cosa che sono riuscita ad ottenere è che qualcuno avesse visto Vincenzo allontanarsi con le valigie, questa cosa l’ho esposta da subito alla madre ed è stata verbalizzata nella denuncia di scomparsa, ma siccome per le autorità si trattava di allontanamento volontario non sono mai venuti a chiedere nulla sulla sua scomparsa. La settimana scorsa rientrando a casa presa dallo sconforto di non aver saputo ancora nulla su vincenzo mi fermo di nuovo a parlare con le persone che dicevano che qualcuno aveva visto Vincenzo allontanarsi con le valigie ma a quel punto loro mi dicono di essersi confusi e che il ragazzo visto con le valigie non era Vincenzo ma Ciro. Da lì sono a andata in panico ed ho cercato un riscontro con Ciro che mi negava di essere stato lì la sera del 7 luglio. In collaborazione con il presidente dell’Arcigay di Napoli prendo appuntamento lo scorso martedì presso il commissariato di carabinieri per una deposizione volontaria atta a sollecitare le autorità ad avviare le indagini visto tutto il tempo passato senza una traccia di Vincenzo. E solo grazie alla mia deposizione, dove ho anche esposto dei dubbi nei confronti di Ciro, che sono partite le indagini. Nonostante io ero presa dai sensi di colpa nel coinvolgere l’uomo che mi è stato accanto per 7 anni non ho desistito ad esprimere i miei dubbi ed i miei collegamenti perché ero disposta a tutto pur di ritrovare Vincenzo. Così nei giorni seguenti le autorità hanno convocato Ciro per un interrogatorio e sono riusciti ad incastrarlo con le dovute prove. La sconvolgente verità venuta fuori con le dovute indagini è stata solo merito mio altrimenti avremmo continuato a vivere nel silenzio ed io forse con un assassino al mio fianco.
RICCHIONE DI MERDA, ASSASSINO DISUMANO, COMPLICE CATTIVO sono solo una piccola parte delle accuse immotivate rivolte contro di me. Aggiungendo che stamane sono stata minacciata di morte dal fratello di Vincenzo tossicodipendente e aggressivo anche nei confronti di Vincenzo stesso, ho denunciato questa telefonata per tutelare la mia persona e lo farò con chiunque si permetterà di incolparmi ingiustamente . Io ho sempre aiutato Vincenzo in qualunque modo mi è stato possibile, soprattutto nell’ultimo periodo dove a seguito di un feroce litigio in famiglia ho prelevato Vincenzo portandolo in pronto soccorso per poi tenerlo a vivere con me,ho provedduto a lui economicamente, gli ho lasciato la mia auto, mi sono curata di lui con tutti i mezzi a disposizione perché Vincenzo era la mia vita, vita che ora non ho più. Ho perso in una sola tragedia le 2 persone più importanti della mia vita, il mio migliore amico e fratello, il mio fidanzato con il quale ho trascorso 7 lunghi anni della mia esistenza, la mia casa, la mia VITA! quindi siete pregati di non accusarmi per alcun motivo, ripeto che se è stata fatta giustizia è solo grazie al mio incontro con carabinieri dove ho sollecitato le indagini. Ciro ha mentito a me e a tutti i suoi amici passando per una persona tranquilla e totalmente estranea ai fatti. Se non capite il mio dolore almeno siate umani. Grazie
“.

redazione

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