Un delitto forse non premeditato, ma il presunto assassino non si è sicuramente recato a casa di Vincenzo Ruggiero con intenzioni pacifiche. Le immagini del sistema di video sorveglianza sono chiare. L’uomo arriva presso il domicilio del 25enne, sale su e dopo qualche ora riscende, posiziona l’auto davanti il palazzo ed apre il portabagagli. A quel punto inizia a caricare nell’auto alcune valige più un carico grande e pesante, si tratta del corpo del povero Vincenzo.
Poco prima lo scontro, la furiosa lite culminata con una colluttazione fisica, la spinta e la testa del 25enne che batte in modo mortale. Poi l’uomo non chiama i soccorsi e le forze dell’ordine, ma decide di alzare di peso il cadavere di Vincenzo Ruggiero e di portarlo nella sua vettura. Poi entra nella macchina, l’accende e parte verso Licola dove ha gettato in mare la salma del 25enne.
Questa dovrebbe esssere stata la dinamica della vicenda che ha causato la morte di Vincenzo Ruggiero, 25enne di Parete, ragazzo gay ed esponente della comunità Lgbt. La famiglia ha denunciato la sua scomparsa avvenuta il 7 luglio scorso. Purtroppo per loro non c’è stato nessun lieto fine. Le indagini dei carabinieri hanno raggiunto un punto di svolta, grazie a queste immagini che hanno incastrato il presunto assassino. Quest’ultimo ha confessato tutto durante l’interrogatorio successivo al fermo, adesso le autorità sono impegnate nella ricerca del cadavere ancora disperso nelle acque del Litorale Domizio.
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