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Tracce ufficiali prima prova italiano: maturità 2017

Questa mattina i maturandi hanno iniziato gli esami di Stato con la prima prova dedicata all’italiano, l’unica ad essere uguale per tutti gli indirizzi di studio. Queste le tracce ufficiali dell’esame proposto dal Miur per gli studenti.

TIPOLOGIA A – ANALISI DEL TESTO

Giorgio Caproni, Versicoli quasi ecologici, in Res amissa – tratto da ‘L’opera in versi, a cura di Luca Zuliani, Mondadori – I meridiani, Milano 1998

Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra.

  1. Comprensione del testo

Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo della lirica.

  1. Analisi del testo
    • Il componimento fa parte di una raccolta di versi dal titolo latino Res amissa (cosa perdura). In che modo il contenuto della poesia proposta può essere collegato con il titolo della raccolta?
    • La poesia è composta da un’unica strofa, ma può essere idealmente divisa in due parti. Quali? Qual è la funzione di ciascuna delle due parti?
    • Individua nella lirica i verbi che rappresentano le azioni dell’uomo nei confronti della natura, che il poeta vuole contrastare. Quale atteggiamento e quale considerazione della natura da parte dell’uomo emergono da queste azioni?
    • Il poeta fa riferimento a una motivazione che spinge l’uomo ad agire contro la natura: quale?
    • Dalla lirica emerge un atteggiamento critico del poeta verso la società moderna, che spesso premia chi compie delle azioni irrispettose verso la natura. In quali versi, in particolare, è evidente questa critica?
    • L’uomo ha bisogno della natura per sopravvivere, ma la natura non ha bisogno dell’uomo: individua nella lirica i punti in cui emerge questa convinzione.
    • Nell’ultima parte della poesia, come viene definito il mondo deturpato dall’uomo? Qual è il sentimento di ‘chi resta’?
    • Soffermati sulle scelte stilistiche dell’autore. I versi sono tutti della stessa misura? Riconosci qualche enjambement? Segnala le vere e proprie rime e le assonanze o consonanze.
  2. Al centro della lirica vi è il tema del rapporto fra uomo e natura. Sulla base dell’analisi condotta, proponi un’interpretazione complessiva della poesia, facendo riferimento anche ad altri testi letterari in cui è presente questo tema. Puoi arricchire l’interpretazione della poesia con le tue considerazioni personali.

TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN ‘SAGGIO BREVE’ O DI UN ‘ARTICOLO DI GIORNALE’

Ambito artistico – letterario, argomento: la natura tra minaccia e idillio nell’arte e nella letteratura

Documenti: William Turner, Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraverso le Alpi, 1812, Londra, Tate Britain;

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Idillio primaverile, 1896/1901, Collezione privata

Giacomo Leopardi, Dialogo della natura e di un islandese, da Operette morali, Barbera Editore, Siena 2010

Natura. Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l’intenzione a tutt’altro che alla felicità degli uomini o all’infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n’avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.

Eugenio Montale, vv 11-21. Tutte le poesia, a cura di G. Zampa, Mondadori I Meridiani, Milano 1984

Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis (lettera del 19 e 20 febbraio), Oscar Classici Mondadori, Milano 2003

Ambito socio-economico, argomento: Nuove tecnologie e lavoro

Documenti: Enrico Marro, Allrme Onu: i robot sostituiranno il 66% del lavoro umano, in ‘Il Sole 24 Ore’ 18 novembre 2016

“Dai droni postini alle auto che si guidano da sole (con buona pace dei taxisti), si sapeva che le macchine minacciano parte del lavoro oggi svolto dall’uomo. La grande novità è che nel mirino dei robot ci sono soprattutto i Paesi emergenti: quelli che fino a ieri avevano sviluppato un’industria a basso valore aggiunto contando su una manodopera a costi stracciati. Quella stessa manodopera, domani, potrebbe perdere il lavoro perché superata in economia dalle macchine. Il campanello d’allarme è stato suonato dall’Onu attraverso un recente report dell’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Che mette in guardia Asia, Africa e America Latina: attenti, dice il report Robot and Industrialization in Developing Countries, perché è da voi che l’impatto dell’era dei robot sarà più pesante. […]Come evitare la desertificazione economica? Il primo consiglio che l’Onu dà ai Paesi emergenti è banale ma ovviamente validissimo: abbracciate la rivoluzione digitale, a partire dai banchi scolastici. «Bisogna ridisegnare i sistemi educativi – spiega il report – in modo da creare le competenze manageriali e professionali necessarie a lavorare con le nuove tecnologie”.

Federica Meta, Industria 4.0 contrordine: i robot creano lavoro, www.corriere.it, 20 gennaio 2017

“La digitalizzazione e l’automazione del lavoro rappresentano un’opportunità. A rivelarlo è una ricerca di Manpower Group – dal titolo “Skills Revolution” – presentata al World Economic Forum 2017 di Davos. L’indagine, condotta tra 18.000 datori di lavoro in 43 Paesi del mondo, affronta il tema dell’impatto della digitalizzazione sull’occupazione e dello sviluppo di nuove competenze dei lavoratori. L’83% del campione intervistato ritiene che l’automatizzazione e la digitalizzazione del lavoro faranno crescere il totale dei posti di lavoro. Inoltre, si prevede che questi cambiamenti avranno un impatto positivo sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, rispetto al quale i datori di lavoro prevedono di implementare specifici programmi formativi nel prossimo futuro. Tra i 43 Paesi oggetto dell’indagine, è l’Italia ad aspettarsi il maggior incremento di nuovi posti di lavoro grazie alla quarta rivoluzione industriale al netto di un “upskillng”, un aggiornamento delle competenze, con una creazione di nuovi posti di lavoro prevista tra il 31% ed il 40%”.

Stefania Miscetti, il lavoro nel futuro: i robot saranno una minaccia o un’opportunità?, ‘Panorama’, 12 agosto 2014

Ambito storico-politico, argomento: Disastri e ricostruzione

Documenti: Giorgio Boatti, ‘La Repubblica’, 31 ottobre 2016

Montecassino […] ha subito invasioni e assedi, incendi e crolli per terremoti. Più volte è stato distrutto. L’ultima volta nel 1944 quando gli alleati — che lì nella battaglia contro i tedeschi hanno perso migliaia di soldati — sotto pressione dell’opinione pubblica anglo- americana decidono di raderlo al suolo. Convocano a pochi chilometri di distanza tutti i corrispondenti di guerra e, praticamente in diretta, danno il via al bombardamento a tappeto che riduce in macerie il monastero.”Succisa virescit”: una dozzina di anni dopo Montecassino è in piedi. Ricostruito con una tempestività che oggi sembra incredibile ma che dice parecchio sulla vitalità di un’Italia appena uscita dal conflitto e decisa non solo a rimettere in piedi la produzione industriale ma determinata a conservare e valorizzare il suo patrimonio culturale. Una sfida, per certi versi, analoga a quella che ora, dopo il terremoto, ci troviamo ad affrontare nell’Appennino, cuore e spina dell’intero Paese.

Alvar Gonzalez – Palacios, ‘Il Sole 24 Ore’, 28 ottobre 2016

Il fiume aveva traboccato gli argini almeno di un paio di metri e cominciava a portare con sé ogni tipo di avanzo – tronchi d’alberi sradicati, biciclette, automobili, travi che lambivano con gran fracasso i contrafforti del Ponte Vecchio per dopo quasi sempre sormontarli. […] L’acqua aumentava […] spaventoso, fango ovunque e un terribile odore di marcio e di benzina, vetri rotti, bottiglie, migliaia di libri disfatti nell’acqua sudicia, […] l’acqua era arrivata a diversi metri d’altezza e tutto era ancor peggio […]Quel che Firenze insegnò a tutti allora, cinquanta anni fa, è il senso della dignità e come nulla sia veramente perso se si ha la forza e la fede di non lamentarsi e di rimettersi a lavorare da capo. La natura sa distruggere infinite cose ma tutte possono essere riparate dagli uomini. Purtroppo è l’uomo ad essere in grado di annientare per sempre ciò che altri uomini hanno fatto prima di quelli che ignorano la propria missione. Le alluvioni distruggono, i fiorentini inventano e, se vogliono, salvano.

Niccolò Machiavelli, Il principe Cap. XXV, Einaudi, Torino 1995

Nondimanco, perché il nostro libero arbitrio non sia spento, iudico potere essere vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso, a noi. E assomiglio quella a uno di questi fiumi rovinosi, che, quando s’adirano, allagano e’ piani, ruinano gli alberi e gli edifizii, lievono da questa parte terreno, pongono da quell’altra; ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede allo impeto loro, sanza potervi in alcuna parte obstare. E benché sieno così fatti, non resta però che gli uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti, e con ripari e argini, in modo che, crescendo poi, o egli andrebbano per uno canale, o l’impeto loro non sarebbe né si licenzioso né si dannoso. Similmente interviene della fortuna; la quale dimostra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resisterle; e quivi volta li sua impeti dove la sa che non sono fatti gli argini e li ripari a tenerla.

Ambito Tecnico-Scientifico, argomento: Robotica e futuro tra istruzione, ricerca  e mondo del lavoro

Documenti: Fabiana Bertazzi, All’indire un incontro sulla robotica educativa, sito web INDIRE, 6 aprile 2016

L’applicazione della robotica a fini educativi, infatti, è una tendenza in continua crescita anche nel nostro Paese e sta attirando sempre di più l’attenzione da parte di docenti e persone attive nel campo della formazione. Attraverso questo metodo, gli studenti diventano protagonisti dell’apprendimento e creatori del proprio prodotto e si sentono più coinvolti nel processo di apprendimento.  La robotica li aiuta a sviluppare le competenze cognitive tipiche del pensiero computazionale, a imparare a progettare il loro lavoro e a incrementare le competenze di problem solving. Essa non rientra esclusivamente nel campo dell’informatica e della matematica, al contrario ha dimostrato di essere un’attività interdisciplinare in grado di stimolare gli alunni a mettere in pratica e quindi rafforzare anche le capacità logiche, di analisi e di sintesi.

Dal dito web della Scuola Universitaria Superiore ‘Sant’Anna’ di Pisa – Soft Robotics Area

La crescente necessità di robot nelle attività sociali, in ambienti non strutturati, a contatto con gli esseri umani, sta aprendo nuovi scenari che puntano a superare la struttura rigida dei robot, a favore dell’introduzione di parti robotiche “morbide”, facilmente malleabili, capaci di adattarsi a vari contesti.
Da qui si sviluppa la Soft Robotics, campo interdisciplinare che si occupa di robot costruiti con materiali morbidi e deformabili, in grado di interagire con gli esseri umani e l’ambiente circostante. La Soft Robotics non è solo una nuova frontiera dello sviluppo tecnologico, ma un nuovo modo di avvicinarsi alla robotica scardinando le convenzioni e sfruttando un potenziale tutto nuovo per la produzione di una nuova generazione di robot capaci di sostenere l’uomo in ambienti naturali.

Alberto Magnani, Robot e intelligenza artificiale, i deputati Ue chiedono norme europee, ‘Il Sole 24 Ore’, 17 febbraio 2017

Un nuovo quadro di norme comunitarie per disciplinare l’ascesa di robot e intelligenza artificiale in Europa, soprattutto nei suoi sviluppi più delicati: la responsabilità civile delle macchine, l’impatto sul mercato del lavoro e i risvolti etici, dalla privacy alla tutela dei dati acquisiti e trasmessi da tecnologie che invadono sempre di più la vita dei cittadini. È quanto chiedono i deputati Ue alla Commissione europea, con una risoluzione approvata ieri (396 voti favorevoli, 123 contrari, 85 astenuti) in materia di ‘Norme di diritto civile sulla robotica’. La relazione, firmata dalla vicepresidente della commissione giuridica ed eurodeputata socialista Mady Delvaux, insiste su alcuni pilastri: la creazione di uno status giuridico per i robot, con la prospettiva di classificare gli automi come «persone elettroniche» responsabili delle proprie azioni; una vigilanza continuativa delle conseguenze sul mercato del lavoro e gli investimenti necessari per evitare una crisi occupazionale; un codice etico per gli ingegneri che si occupano della realizzazione di robot e, in prospettiva, il lancio di una Agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale che sia «incaricata di fornire le competenze tecniche, etiche e normative necessarie.

TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Il ‘miracolo economico’ italiano, risultato di una serie di eventi storici e di relazioni internazionali, ha segnato un nuovo corso per il Paese, sia nell’ambito delle scelte politiche sia in quello delle opportunità economiche e sociali. Analizza criticamente il fenomeno storico in tutta la sua complessità, considerando anche le conseguenze e le contraddizioni insite in quella lenta trasformazione, delle quali sono indicative le riflessioni che seguono.

Pietro Bevilacqua, Uomini, lavoro, risorse in Lezioni sull’Italia repubblicana, Donzelli Editore, Roma, 1994

Paul Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi – società e politica, 1943-1988, Einaudi, Torino 2006

TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE

Per progresso si possono intendere almeno due diversi tipi di successione di eventi. Da una parte c’è un progresso materiale, fatto di realizzazioni e conoscenze, di natura prevalentemente tecnico-scientifica; dall’altra, un progresso morale e civile, che coinvolge soprattutto i comportamenti e gli atteggiamenti mentali. Il primo corre veloce, soprattutto oggi, e raramente mostra ondeggiamenti. È il nostro vanto e il nostro orgoglio. Il secondo stenta, e a volte sembra retrocedere, seppur temporaneamente. I problemi nascono in gran parte dal confondere tra loro questi due tipi di progresso. Che sono molto diversi. Di natura esterna, collettiva e culturale il primo; di natura interna, individuale e biologica il secondo. E con due velocità molto diverse: veloce il primo, lento o lentissimo il secondo. Perché? Perché acquisire nuove conoscenze e nuove tecniche si può fare insieme ad altri esseri umani, che si trovano intorno a noi, e a volte anche a distanza, nello spazio e magari nel tempo: posso imparare infatti leggendo e studiando cose scritte da persone che non ci sono più come Einstein, Kant, Platone o Talete. I comportamenti, al contrario, sono individuali: posso leggere e ascoltare precetti meravigliosi, ma metterli in pratica è un’altra cosa. L’imitazione e l’emulazione sono spinte potentissime, ma dall’esito non garantito, anche se a volte c’è una costrizione. Se gli insegnamenti sono poi fuorvianti o perversi, buonanotte! Questo è in fondo il motivo per cui le società possono essere civili o civilissime, mentre non tutti i loro membri si comportano come si deve. Da sempre.

Edoardo Boncinelli, Per migliorarsi serve una manutenzione, ‘Corriere della Sera’ – la Lettura, 7 agosto 2016

Linee orientative. Sulla base delle tue conoscenze di studio e di quelle apprese dall’attualità, se vuoi, potrai sviluppare il tuo elaborato riflettendo:

  • Sul significato di ‘progresso’, di ‘civilità’ e sulle reciproche interazioni
  • Sul significato da attribuire a ‘progresso materiale’ ed a ‘progresso morale e civile’
  • Sulle ragioni e sulle cause che sono alla base delle difficoltà di mettere in pratiche ‘precetti’ virtuosi
  • Sulle forza e sulle conseguenze dell’emulazione
  • Sul paradosso rappresentato dalla coesistenza del livello civile della società e della devianza di taluni singoli che ne fanno parte

I tuoi commenti personali potranno certamente conferire più originalità e maggior completezza all’elaborato. Infine, se lo ritieni, potrai concludere lo svolgimento con l’esemplificazione di uno o più casi, appresi dalla cronaca, in cui il paradosso civiltà/devianza si rende particolarmente evidente e aggiungere una tua personale riflessione critica.

Valentina Giungati

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