Il candidato sindaco di Melito Pietro D’Angelo, sostenuto da sei liste (Cristiano Popolari, Melito in Comune, Ce simme sfasteriati, Insieme per Melito, Democratici Progessisti, e Una svolta per Melito, ha rilasciato un’intervista esclusiva a VocediNapoli.it per spiegare la sua candidatura, il perché i cittadini dovrebbero sceglierlo e quale è la sua visione della città per i prossimi anni.
Perché, a differenza di altri candidati, sarò un sindaco in servizio permanente effettivo h24. Nella nostra città, infatti, oggi più che mai siamo alle prese con una situazione economica drammatica, con famiglie travolte da mille difficoltà quotidiane. Oggi più che mai vediamo crescere una frammentazione e disgregazione sociale, una guerra tra poveri che tracima in rabbia e disperazione, in un’invettiva indistinta che colpisce tutti: Istituzioni, partiti politici, forze economiche, organizzazioni sindacali, tutti coloro giudicati corresponsabili delle iniquità di una società nella quale si accentuano le diseguaglianze economiche e le barriere sociali e dove viene sottratta ai giovani ogni speranza di futuro.
Certo, nessuno di noi ha la bacchetta magica e tuttavia una strada mi sento di indicarla, è la stessa che ha caratterizzato la nascita della coalizione di liste e persone che mi sostengono nella mia candidatura a sindaco in vista del voto del prossimo 11 giugno: quella della trasparenza e della partecipazione popolare. E permettetemi di aggiungere con un filo di orgoglio: anche con l’esempio, perché io sono un persona onesta, si può essere d’accordo o in totale disaccordo con le mie idee e le mie scelte ma nessuno potrà mai avanzare dubbi sulla mia onestà. Perché in questo schieramento non ci sono mondi di sopra, di sotto o mondi di mezzo, qui si può trovare un solo mondo: quello delle persone oneste che hanno a cuore il bene dei cittadini. Guardate, comunque la si pensi su di noi, questa Coalizione non può certamente essere accusata di una cosa: di essersi chiusa in sé stessa e di non aver dialogato con i cittadini e di non aver sollecitato la partecipazione. Abbiamo organizzato, in queste settimane, un grande numero di assemblee in tutto il territorio ascoltando i problemi della gente, abbiamo elevato la partecipazione a metodo costante d’azione con la possibilità concreta di intervenire con suggerimenti e contributi. Lo abbiamo fatto perché di una cosa siamo assolutamente convinti: la buona politica, la si pratica tra la popolazione con la cultura della partecipazione, l’idea cioè che ciascuno possa concorrere alla cura della propria comunità mettendo in circolo idee e sentimenti e che questa possa essere la ricompensa più grande: vedere la propria città più bella, più giusta, più vivibile proprio grazie a quelle idee ed a quei sentimenti.
Qual è il programma per i primi 100 giorni di mandato?
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. E’ una bellissima citazione di San Francesco di Assisi, inviatami da carissimo amico d’infanzia, oggi frate francescano alla Porziuncola, padre Stefano Orsi. L’ho fatta mia durante questa esaltante campagna elettorale per il riscatto della nostra Melito. E sarà questo il leitmotiv della nostra azione politico-amministrativa.
Nei primi tre mesi di governo vorrei (ri)portare la normalità a Melito. Non sarà facile, ma nei primi cento giorno vorrei che Melito fosse una città normale. La nuova amministrazione comunale dovrà fare i conti con manovre approvate dal Parlamento nel corso degli anni che hanno di fatto scaricato sugli enti locali il peso maggiore dei tagli, mettendo a rischio i servizi essenziali erogati ai cittadini. Anni molto difficili, caratterizzati da una sistematica sottrazione di risorse da parte dello stato nei confronti dei Comuni, anni segnati da vincoli finanziari che ci hanno impedito anche di utilizzare i soldi che avevamo già in bilancio per cercare di alleviare le difficoltà dell’economia locale. Anni nei quali i comuni sono stati soprattutto esattori per conto dello stato che ci ha imposto norme vessatorie e confuse. È una battaglia ardua ma non impossibile. Ci riusciremo, grazie al consenso degli elettori, perché crediamo con forza e convinzione nella città di tutti, nei suoi molteplici significati e nelle sue mille declinazioni, che per noi è e non sarà mai solo uno slogan elettorale ma piuttosto una stella polare che guiderà la nostra azione di governo durante tutto l’arco del mandato. La città di tutti. Anche e soprattutto di coloro che hanno di meno, di coloro che vivono condizioni di disagio economico e sociale, famiglie con disabili, anziani soli. E’ per loro che sin dall’inizio abbiamo fatto una scelta alla quale siamo rimasti sempre fedeli: non arretrare sul fronte delle prestazioni sociali, anzi, in controtendenza rispetto alla prassi generale, aumentare i fondi del bilancio comunale destinati ai servizi alla persona. La città di tutti. Anche e soprattutto di coloro perso il lavoro a causa della crisi. E’ per loro, per contrastare la naturale tendenza all’emarginazione e all’isolamento che colpisce chi vive esperienze così dolorose, che abbiamo attivato in questi anni tirocini formativi e borse lavoro.
E’ questo il modello Melito che vogliamo riscrivere nei primi cento giorni di governo. Far leva sulla forza e l’ingegno della nostra gente. E puntare sulla nostra storia, perché noi abbiamo un grande avvenire dietro le spalle.
Quali saranno i punti di forza della sua Giunta?
Come già anticipato nei giorni scorsi, la mia futura azione amministrativa avrà il suo piatto forte sui servizi sociali con programmi futuri ben precisi per le politiche sociali, la solidarietà e l’assistenza ai disabili e agli anziani. Nei prossimi cinque anni la nostra amministrazione, realizzerà con i nuclei familiari un vero e proprio “Patto con i Servizi Sociali”: gli interventi per le persone in difficoltà, infatti, saranno erogati instaurando un patto con le famiglie, con una reciproca assunzione di responsabilità. L’Amministrazione comunale sosterrà attività per la ricerca di lavoro, la formazione professionale, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute e l’accesso al microcredito. L’obiettivo è fornire gli strumenti: Istituiremo un dipartimento, all’interno dell’Assessorato alle Politiche Sociali, responsabile della tutela, dello sviluppo e del futuro delle famiglie con persone speciali (bambini, anziani e disabili), al fine di promuovere azioni e programmi per sostenere le esigenze dei cittadini che appartengono a queste categorie. Istituiremo il Quoziente Familiare (QF) per introdurre il criterio di progressività nel sistema tributario di competenza dell’amministrazione comunale e, contemporaneamente, individueremo specifiche agevolazioni ai nuclei familiari in ragione della capacità contributiva della famiglia nel suo insieme. Prevederemo l’esenzione dell’addizionale IRPEF comunale per tutte le famiglie a basso reddito con almeno 3 figli e/o con persone speciali a carico (anziani, disabili). Agevoleremo le tariffe di tutti i servizi pubblici a favore di famiglie con figli e/o persone speciali a carico, con particolare attenzione a quelle a basso reddito.
In cosa può migliorare rispetto alla precedente Giunta?
Il nostro è un progetto di ampio respiro che si pone come obiettivo quello di far ripartire il Comune di Melito. Per farlo, bisogna innanzitutto aprire un confronto con la città e con quelli che sono i suoi bisogni quotidiani. Avviare una discussione seria per costruire una visione condivisa della città futura.
Le cause di questo generale decadimento, di volta in volta assegnate alla responsabilità di chi forse poteva fare meglio e di più. Certamente, però, per cambiare rotta occorre il coinvolgimento di tutti: amministratori e cittadini, ciascuno per il proprio compito. Le opportunità perse, però, non mi spaventano in proiezione futura, come non m’intimoriscono i disastri compiuti. Per questo abbiamo preparato un programma di governo capace di impattare le diverse emergenze e riportare sui binari della normalità la nostra Melito. Un programma che inizi a piccoli passi e con impegno quotidiano, un cammino verso una regolarità politica e amministrativa, perché al di là delle promesse e delle chiacchiere fatte in tanti anni è proprio quello che occorre oggi. Vogliamo Melito con un’amministrazione normale, capace di tappare le buche, tenere pulita la città, gestire al meglio i servizi a domanda individuale, riprogrammare con accortezza e fermezza il suo futuro prossimo: “un cittadino che rivendica la volontà di aver pulito il marciapiede di fronte casa, la strada o la sua città, possa usufruire dignitosamente del litorale e dei suoi servizi, utilizzare acqua potabile o avere garantita la depurazione, pretendere il dignitoso rispetto dei defunti”… sta rivendicando un diritto alla normalità che è giusto sia rivendicato. Resteranno lontano da noi le promesse di miracoli da compiere una volta eletti e a conclusione del mandato saremo soddisfatti solo se avremo dato un contributo di crescita al senso di comunità, di cui ogni società necessita; abbiamo il sogno di vedere un società cresciuta nell’appartenenza ad una Melito che è di tutti noi, la vogliamo vedere più pulita, più ordinata, più solidale, più …normale.
Come vede il suo Comune nel 2022?
Una città che torni ad essere ciò che è stata da sempre, ovvero la naturale cerniera tra i quartieri della periferia settentrionale della più grande metropoli del Mezzogiorno e i comuni limitrofi dell’area metropolitana partenopea e del confinante hinterland aversano. Abbiamo cinque anni per recupare il gap di decenni di ritardi. Se riusciamo a riportare la normalità a Melito, in un quinquennio di governo potremmo fare di più.
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