Il modello Ercolano è riuscito a sconfiggere la camorra e il pizzo. Grazie alle denunce dei commercianti, supportati dall’associazione antiracket, in carcere sono finiti affiliati ai due potenti clan della zona.
I carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del Riesame di napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea nei confronti di 13 persone.
Si tratta di nove affiliati al clan Birra-Iacomino e quattro al clan degli Ascione-Papale, entrambi storicamente attivi a Ercolano, ritenuti responsabili a vario titolo di estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento è stato emesso dopo prolungate indagini svolte dai carabinieri tra il 2009 e il 2013. Intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e, soprattutto, denunce di imprenditori e commercianti ercolanesi che superando la paura hanno deciso di segnalare gli episodi estorsivi alle forze dell’ordine.
E’ stata dimostrata così l’operatività e la costante contrapposizione delle organizzazioni criminali per acquisire il controllo delle estorsioni; decine quelle documentate, spesso poste in essere con modalità efferate. Determinante il cosiddetto “modello ercolano”: vincente la collaborazione tra vittime, carabinieri, DDA e l’associazione antiracket “Ercolano per la legalità”.
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