E’ l’estate degli anni Settanta e Napoli, come tante altre città, sta affrontando diversi problemi legati alla criminalità. Una delle questioni che sta più a cuore alla Questura è quella degli scippi e proprio per far fronte a questa problematica agli inizi degli anni Settanta nasce la Sezione, l’Antiscippo o comunemente i Falchi.
C’è però qualcuno che sta dando del filo da torcere ai poliziotti, non è un criminale, ma per il popolo partenopeo (soprattutto quello dei vicoli dei Quartieri Spagnoli), è diventato già una leggenda: “Austin’ ‘o pazz‘”, Agostino il Pazzo. Un centauro dai lunghi capelli che si aggira con destrezza in sella alla sua Gilera 125 truccata. Il suo nome vero è Antonio Mellino, ma tutti lo chiamano Agostino in omaggio a Giacomo Agostini che all’epoca spadroneggiava sui circuiti del Motomondiale.
IL MODO DI DIRE ‘AUSTIN ‘O PAZZ’ – A Napoli si usa quest’espressione quando si vede qualcuno correre in moto o in macchina. Si dice infatti “Me pare Austino ‘o pazzo“.
Di bravate Agostino il pazzo ne fa parecchie e soprattutto decide si sfidare la polizia con azioni non criminali ma oltraggiose: si racconta che abbia strappato la paletta all’alt agli agenti di polizia stradale, che abbia sfidato i carabinieri con “pernacchie” e che abbia fatto saltare l’elmetto ad un agente della municipale per esempio. Succede così che la Polizia dà la caccia al ragazzo. Memorabili sono le “Quattro Nottate di Napoli”, tra il 23 e il 26 agosto, quattromila persone scesero in tarda sera tra piazza Municipio, piazza Trieste e Trento, via Toledo e piazza Carità in attesa di assistere alle acrobazie in moto e alla sfilata di trofei scippati dalle teste degli sbirri da Agostino. Si racconta che per le strade c’erano più di settecento poliziotti e carabinieri in divisa antisommossa con manganelli, caschi e scudi e che ci fu un mega scontro tra agenti e persone del quartiere che scaricavano sassi, bottiglie e lacrimogeni contro. Il bilancio fu di 56 feriti, 59 arrestati e 232 fermati.
Le forze dell’ordine ormai hanno preso la sfida sul serio e poco dopo riescono ad identificare Agostino, ovvero Antonio Mellino. Il giovane, un 17enne, viene arrestato nel mese di settembre. La popolarità però regala ad Austino ‘o pazz’ la possibilità di entrare nel mondo del cinema infatti viene scritturato per il film “Un posto ideale per uccidere” con Ornella Muti ed Irene Papas. Oggi Antonio Mellino fa l’antiquario, mestiere ereditato dal padre, in via Tribunali e abita in piazza dei Girolamini nel palazzo in cui visse Giambattista Vico.
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