Oggi ricorre per la Chiesa la festa di San Biagio, medico vissuto a Sebaste in Cappadocia, a cui la città di Napoli ha dedicato una chiesa che sorge tra San Gregorio Armeno e via San Biagio dei Librai “San Biagio Maggiore”.
La tradizione vuole che oggi, 3 febbraio, i napoletani festeggino il Santo nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Il busto viene trasportato in processione, c’è la benedizione dei fedeli e può essere acquistata l’acqua benedetta. Questo rituale ha radici antichissime ed è tra le tradizioni commemorative dei napoletani, soprattutto per coloro che risiedono nei Decumani. Il Santo è protettore della gola e dei malanni legati all’apparato respiratorio (venne decapitato), per questo motivo le persone che partecipano alla sua celebrazione vengono benedette con due candele incrociate unite da un nastro rosso.
C’è un detto napoletano che dice: “San Biase ‘o sole pe ‘e case” poiché da questo giorno in poi dovrebbero arrivare i primi raggi caldi scacciando pian piano il freddo inverno. Anche un altro detto è molto diffuso: “Dicette Cannelora ‘a vierno stammo fora. Rispunnette san Biase: vierno mo’ trase” che in realtà è contrastante con il precedente “Disse Candelora dall’inverno siamo fuori. Rispose san Biagio l’inverno adesso comincia”.
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