I quadri erano stati trafugati dall’Olanda tramite i traffici operati da uno dei broker più potenti della camorra, Raffaele Imperiale (oggi latitante a Dubai), che ha importato cocaina per il clan scissionista degli Amato – Pagano, protagonisti della faida contro la famiglia Di Lauro a Secondigliano.
I due capolavori saranno esposti presso il Museo di Capodimonte, così come confermato dal direttore Sylvain Bellenger che durante un’intervista rilasciata a La Repubblica ha annunciato le interessanti novità riguardanti il prestigioso polo museale. A Napoli, infatti, sarà presentata una mostra importante dedicata al grande artista spagnolo Pablo Picasso.
“Dal 6 febbraio per tre settimane, saranno esposti, da soli, nella sala affianco al Caravaggio. Il direttore del museo van Gogh Axel Rüger mi ripete che Capodimonte è il museo più bello d’Italia. Ringrazio il presidente Vincenzo De Luca che da subito ha creduto in questa mostra. Diremo che la Campania non è solo terra di camorra, ma anche di legalità e d’arte, è un grande segnale di riscatto“, queste le dichiarazioni di Bellenger.
Invece per quanto riguarda Picasso, il direttore del Museo di Capodimonte ha affermato: “Il 9 aprile daremo il via a un progetto meraviglioso, che parte da Napoli e rientra nel programma triennale “Picasso e il Mediterraneo”, sostenuto dall’Unione europea. E per me che sono europeista convinto è un bel riconoscimento che il progetto prenda il via da Capodimonte. Esporremo Parade, il più grande quadro del mondo, 11 metri per 17, per tutta la lunghezza nel salone delle feste. Per un momento ho pensato che non entrasse, ma abbiamo trovato la soluzione. Il progetto espositivo comprende 68 opere tra sculture, pitture su Pulcinella e disegni. I disegni dei costumi dello spettacolo saranno invece in mostra negli scavi di Pompei, dove, nel Teatro grande, sarà messo in scena Parade“.
Il grande artista spagnolo è stato a Napoli per otto settimane. È certo che il periodo partenopeo di Picasso ha influenzato non poco l’opera cubista del pittore, anche se si sa poco riguardo quei giorni. Sicuramente “La permanenza a Napoli di Picasso e di Jean Cocteau ha avuto un effetto fortissimo sulla loro cultura, non solo con la fine del cubismo ma anche con il ritorno alle cose semplici del mondo: Cocteau scrive non a caso “Il ritorno all’ordine”, e questo aspetto è stato colto nelle strade di Napoli. Silvia Cocurullo, Carmine Romano, Luigi Gallo e altri stanno studiando il legame particolare tra Parade e la cultura popolare napoletana“, conclude il direttore Bellenger.
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