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Napoli, blitz della Municipale a Chiaia, sequestrati i gazebo di Piazzetta Rodinò

Continuano i controlli nel quartiere Chiaia a Napoli per arginare quella definita da molti la “movida selvaggia”. L’azione della Municipale, questa volta, si è rivolta a locali e bar di Piazzetta Rodinò, prive, per il Comune delle autorizzazioni necessarie per installare pedane e gazebi antistanti ai vari locali.

Napoli, blitz della Municipale a Chiaia, sequestrati i gazebo di Piazzetta Rodinò

Un’azione compiuta in sinergia con la Procura della Repubblica di Napoli, che ha portato al sequestro da parte degli agenti della Municipale di cinque gazebo dei locali: Il Bar Cimmino, Cantine Sociali (due spazi diversi), Chiaia Lobster e Managua. Operazione avviata a seguito di una diffida, inviata dal Comune venti giorni, ai gestori dei locali, in cui si invitava ad esporre tutte le autorizzazioni necessarie entro tre settimane, spingendoli ad uniformarsi alla normativa vigente.

Il comune di Napoli, giorni fa, aveva chiesto di ripristinare una situazione che è in contrasto con la normativa vigente – spiega Ciro Eposito, comandante della Polizia Municipale di Napoli – nulla è stato fatto, per questo motivo in sinergia con la Procura della Repubblica e su richiesta del Comune, abbiamo provveduto a sequestrare cinque gazebo in Piazzetta Rodinò, oggi proseguiremo con un sesto“. Il problema sarebbero i gazebi, che non rientrerebbero nelle strutture amovibili, previste invece dai progetti comunali. “Il gazebo – prosegue Esposito – occupa la piazza in modo difforme dalle regole vigenti la piazza“.

Un fulmine a ciel sereno o annunciato quello che si è scagliato sui gestori dei locali, che con le aree esterne sequestrate, subiranno una netta riduzione dei ricavi. La strada che dovranno seguire, per poter tornare ad utilizzare lo spazio esterno: “E’quella del dissequestro – aggiunge Esposito – rivolgendosi alle autorità giudiziarie e ripristinando le strutture, rispettando la normativa vigente“.

Si dicono sorpresi i gestori dei locali, che non si aspettavano un simile intervento. Come spiega Roberto Biscardi, imprenditore e socio del locale Cantine Sociali: “Non sono né un tecnico né un avvocato, so solo che prima di Natale avevamo avuto una diffida dal Comune per rientrare nell’arredo urbano previsto dal progetto. Abbiamo provveduto immediatamente a levare tutto, botti d’appoggio, tavoli snak ed alcuni divanetti. Aldilà di questo non credevamo ci fossero altre difformità. Siamo pronti a valutare qualsiasi cosa, aspettiamo i tecnici che ci diano il loro parere e ci spiegano quale sia l’intoppo. Sono fiducioso, noi siamo in regola e vogliamo esserlo“.