Un vero quartiere a luci rosse, donne giovanissime, quasi tutte di colore, vivono ammassate in bassi umidi e freddi in condizioni estremamente precarie.
Uno spaccio del piacere a tutte le ore, una strada nel centro storico di Napoli che è stata sottratta ai residenti ed è diventata un bordello a cielo aperto. Ghanesi, nigeriane, ivoriane, maghrebine: questo ormai è il loro quartier generale. Non si conosce chi le protegge, adescano passanti, affacciate alle finestre ricordando lontanamente quei vicoletti stretti che si vedono ad Amsterdam dove le donne in vetrina offrono il loro corpo. Il problema è che questo tipo di lavoro in Italia è vietato dalla legge e loro inoltre hanno trovato un subdolo modo di farlo.
La “Red Light Zone” è precisamente via Santa Caterina a Formello, dove la notte si anima non solo di queste signore ma di spacciatori e altri mercati illeciti. I residenti sono stanchi, non riescono più a vivere in queste condizioni, dopo il tramonto tutti si rintanano in casa per paura. Un uomo, come si legge sul Mattino dice: “Nel palazzo dove abita mia suocera da un anno sono arrivate marocchine e nigeriane, hanno preso in fitto l’intero stabile e da allora è un inferno. Mia suocera non esce più nemmeno sul pianerottolo di casa. Io stesso sono dovuto venire alle mani con due africani che una sera bussarono a casa, scambiandola per l’appartamento in cui si prostituiscono le extracomunitarie”. Alcuni danno colpa alla crisi economica, altri sono esasperarti ed altri invece clienti.
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